L'intervista

Tra i ‘fantastici’ 40 dei Master Crossfit Games in America anche Antonio Bruno: “Questo sport è stata una rinascita”

Di ritorno da Birmingham, Alabama, Antonio Bruno - che della passione per il Crossfit ne ha fatto un lavoro, a Termoli - si racconta e ci racconta l'esperienza. "All’inizio della competizione eravamo 16mila iscritti e pian piano, accedendo agli step successivi superando delle prove, siamo rimasti in 40". Lui si è piazzato 31°

Per Antonio Bruno, 41enne pugliese di nascita ma ormai termolese d’adozione, è giunta al termine l’esperienza ai Master Crossfit Games a Birmingham in Alabama. Tornato a Termoli, ha voluto raccontarci in una lunga intervista come è nata la passione per il Crossfit, i sacrifici che ha richiesto, e come è andata la sua avventura in America.

Antonio, come è nata la tua passione per il Crossfit e quando hai iniziato a praticare questo sport che richiede molti sacrifici? In cosa consiste per chi non lo conosce?

“Ho iniziato a praticare Crossfit ormai undici anni fa, dopo aver dovuto dire addio al calcio; per uno sportivo come me approcciarmi a questo nuovo sport è stata una vera e propria rinascita, mi ha donato una seconda vita sportiva, e non nego che mi abbia richiesto molto sacrifici, è uno sport ibrido che raccoglie molte discipline e permette di allenare diverse skills: la forza, la resistenza e proprio per questo richiede molti sacrifici, che per me non sono stati tali essendo diventata poi la mia passione. Per praticare il Crossfit c’è bisogno di costanza e dedizione che ti premiano però con salute e benessere fisico e mentale”.

Come è stato partecipare ai Master Crossfit Games a Birmingham in Alabama, è stata una bella esperienza e soprattutto è stato difficile arrivare fin lì? Ti aspettavi questo risultato?

“È stata sicuramente una bellissima esperienza, molto positiva, era la mia prima volta e non mi aspettavo di arrivare fino a lì. Considera che all’inizio della competizione eravamo 16 mila iscritti e pian piano, accedendo agli step successivi siamo rimasti in 40, si accedeva agli step successivi superando delle prove, dei workout online che dovevano essere svolti correttamente e in un lasso di tempo prestabilito, è stato impegnativo e alla fine tramite un ripescaggio, essendo arrivato 43esimo, sono riuscito ad entrare nei primi 40 e concludere la mia esperienza con un 31 esimo posto”.

Se ne parla molto nel mondo dello sport: anche nel Crossfit ci sono atleti che usano mezzi scorretti per ottenere risultati? O è un mondo pulito dal doping?

“Sarebbe ipocrita dire che nel mondo dello sport non esiste il doping, purtroppo per raggiungere prestazioni elevate negli sport agonistici, quindi anche nel Crossfit, molti ricorrono al doping perché sarebbe pressoché impossibile raggiungerle in modo ‘naturale’. Sostanze più ‘vecchie’ come il testosterone, gli anabolizzanti e il gh e sostanze più ‘nuove’ si fanno ancora strada nel mondo dello sport, poiché ci sono atleti che li utilizzano sperando di farla franca e ignorando le conseguenze a lungo termine”.

Sei riuscito a fare di questa passione il tuo lavoro o per adesso è solo un hobby?

“La mia passione è diventata il mio lavoro, dopo la laurea in Scienze Motorie e dopo essere diventato Personal Trainer ho aperto la mia palestra affiliata nella quale si pratica Crossfit, quindi sono decisamente riuscito a fare della mia passione il mio lavoro”.

Cosa sti sente di dire a chi si vuole avvicinare a questo sport o a chi si è avvicinato da poco al Crossfit?

“È uno sport completo, che aiuta a migliorare il proprio stile di vita e a stare in salute, tuttavia come tutti gli sport praticati a livello agonistico richiede un dispendio di energie esorbitante e spesso può diventare pesante a livello fisico e mentale”.

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