Emergenza siccità

Occhito al “volume morto”, dal 13 agosto niente più acqua per irrigare i campi

Riunione al Comune di Foggia, fra le soluzioni individuate l'opera di collegamento con la Diga del Liscione ma servirebbe un accordo di programma fra Regione Puglia e Regione Molise. Roberti: "Pronti a collaborare ma il confronto deve prendere in considerazione evoluzioni climatiche che purtroppo riguardano molte realtà del Centro Sud"

Siamo agli sgoccioli, la siccità ha quasi prosciugato la diga di Occhito e a partire dal prossimo 13 agosto potrebbe non più fornire acqua per l’irrigazione dei campi. Resta assicurata quella per l’uso potabile ma enti e associazioni sono ovviamente in allarme. Campi senz’acqua significherebbe raccolto in malora con gravi danni e ripercussioni sull’economia locale.
E’ la Cia, infatti, a lanciare l’allerta per la prossima produzione degli ortaggi. Anche Coldiretti aveva annunciato l’arrivo della diga al temuto “volume morto” e così è stato. Nelle scorse ore se ne è parlato al Comune di Foggia. L’incontro fra sindaco, amministratori locali e associazioni ha analizzato la difficile situazione che a breve si troveranno a vivere tutti i centri (Molise e Puglia) serviti dalla Diga di Occhito e quindi della necessità di individuare soluzioni.

Fra le prime, quelle del collegamento con il Molise con la condotta del Liscione.  La Cia cita la “costruzione di una condotta di soli 10 chilometri per far arrivare, fino al ripartitore di Finocchito, una parte dei 200 milioni di metri cubi d’acqua che – annualmente – confluiscono a mare dalla diga del Liscione, in Molise, per la cui realizzazione occorre un accordo di programma tra la Regione Puglia e la Regione Molise”.

Ma per questo servirebbe un accordo di programma fra la Regione Puglia e la Regione Molise. Il governatore Francesco Roberti ha detto: “Disponibili ad ogni forma di collaborazione ma è chiaro che stiamo assistendo ad un cambiamento climatico per il quale dovremmo ragionare sotto più fronti perché la siccità e la carenza di riserve è, purtroppo, un problema che riguarda indistintamente molte regioni del centrosud”.