Campobasso

Alcol fuori orario e pure ai minori, l’Associazione dei pubblici esercizi: “Piuttosto che protestare per i controlli facciano un mea culpa”

Dopo la chiusura di alcuni locali disposta dal questore di Campobasso, interviene il presidente dell'Apem, Paolo Santangelo: "I titolari se la sono cercata. Le regole ci sono e vanno rispettate. E questo permetterebbe anche di selezionare clientela e garantire quindi notti tranquille a tutti"

Il questore di Campobasso ha firmato l’ordinanza di chiusura (temporanea) per un noto locale del centro storico. Violazioni alla normativa che regolamenta la somministrazione di alcolici dopo un certo orario e vietata ai minori.

C’è un’ordinanza comunale (fino al 31 agosto) che disciplina la movida e che prevede la chiusura dei locali alle 2 ma c’è anche una normativa nazionale, in vigore dal 2010 che elenca una serie di disposizioni in materia di sicurezza.

Gli ultimi episodio di violenza accaduto soprattutto lungo le strade del centro storico, dove insistono diversi locali aperti durante le ore notturne, hanno inasprito i controlli da parte delle forze dell’ordine finalizzati ad accertare il rispetto delle regole. Sono scattati provvedimenti e segnalazioni, perché in molte occasioni sono emerse violazioni e infrazioni. A seguire una lunga scia di polemiche, perlopiù da parte di esercenti penalizzati dai colleghi che commettono usualmente inosservanze alla normativa in vigore.

Ma Paolo Santangelo, presidente dell’associazione di categoria Apem (Associazione Pubblici Esercizi Molise), interviene per bacchettare la categoria.  “Le chiusure disposte dalle pubbliche autorità? I titolari dei locali se la sono cercata – dice a muso duro – Il Comune con le sue ordinanze e la questura con l’accertamento del rispetto della normativa non sono intervenuti a caso. Nel centro storico, la situazione è fuori controllo, prova ne sono gli episodi di liti, risse e aggressioni che frequentemente caratterizzano quelle zone. E spesso accadono perché non si rispetta il divieto di somministrazione degli alcolici dopo una certa orari né il divieto di somministrare alcolici ai minori. Sarebbe necessario un mea culpa e una riflessione anche di tipo imprenditoriali che inviti a selezionare la clientela. Questo eviterebbe che alcuni si trasformino in ritrovo perpetuo di persone che si fermano solo per bere fino allo sfinimento e creare inevitabilmente problemi di sicurezza”.