Il Tar Molise ha bloccato l’avvio della caccia a tortora, quaglia, lepre, fagiano e volpe, dando dunque ragione al ricorso presentato dalle associazioni Wwf, Lipu, Lav ed L.n.d.c. Animal Protection che si erano opposte alla delibera di giunta regionale, datata 14 agosto, con la quale era stato approvato il calendario venatorio molisano per la stagione 2023-2024.
Il tribunale amministrativo regionale, sezione prima, ha accolto (con ordinanza pubblicata ieri 22 settembre) dunque la domanda cautelare che sospende l’efficacia del provvedimento nella parte in cui è stato individuato nei giorni dal 17 al 30 settembre lo svolgimento dell’attività venatoria nei confronti della tortora, della quaglia, del fagiano, della volpe e della lepre.
Nella sentenza si parla di vizio istruttorio dedotto nella duplice prospettiva dell’assenza di dati statistici e scientifici a supporto di alcune delle determinazioni contestate, nonché del corrispondente contrasto delle disposizioni medesime con le conclusioni cui è addivenuto sui relativi punti l’ISPRA.
Nel provvedimento ci si rifà infatti a un indicazione dell’Ispra – che è appunto in contrasto con quanto deciso dalla Regione Molise – che aveva indicato la data del primo ottobre per l’apertura della caccia, evidenziando che alla terza domenica di settembre molte femmine sono ancora gravide e/o in allattamento e che le ultime nascite si verificano nella prima decade di ottobre. Oltre a ciò va considerato che i giovani restano dipendenti dalla madre per non meno di 20 giorni dopo la nascita.
L’udienza di merito della controversia è stata fissata al 23 ottobre ma intanto il presidente della giunta Francesco Roberti rende noto che incontrerà i referenti degli ambiti territoriali di caccia e le associazioni venatorie molisane lunedì 25 settembre nella Sala Parlamentino di via Genova a Campobasso. All’ordine del giorno della convocazione vi è un confronto sull’attività venatoria in Molise e sulle problematiche relative al calendario venatorio regionale.