Campobasso

Roberti lapidario: “Mi assumo tutte le responsabilità, ma devo sapere ogni cosa e quindi cambio dirigenti e assessori”

Imminente la nomina della giunta regionale, ci si aspettava – stando a rumors e voci di palazzo – un esecutivo composto da tre assessori. Invece no, il presidente Francesco Roberti, con proprio decreto, ha indicato una giunta regionale con soli due assessori: Michele Marone e Gianluca Cefaratti.

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Divergenze con la maggioranza? Mal di pancia all’interno dei partiti? Possibili spaccature ancora prima di iniziare? Il neo presidente, che è al lavoro dal giorno stesso della proclamazione (“perché qui c’è da fare ed approvare il bilancio” aveva detto sin da subito), stoppa subito le polemiche “e chi le fomenta”.

Lapidario e schietto mette a tacere insinuazioni “che non hanno capo né coda” e spiega: “Ho nominato due assessori perché sono solo due i partiti che avevano già definito una quadra rispetto al lavoro che si dovrà compiere. Gli altri si incontreranno stasera e vedremo. Al momento non ho alcuna fretta di allargare la giunta, forse non si è capito ancora che questa Regione non ha approvato il Bilancio, documento determinante per pianificare ogni azione amministrativa, e che la priorità è questa”. Il bilancio del Molise conta 500 milioni di debiti. Condizione che preoccupa il governatore, da settimane impegnato a fare la spola fra Roma e Campobasso auspicando una soluzione concertata col governo che, in qualche modo, aiuti a sanare una condizione economica che va ben oltre il pre-dissesto.

Chi parla di un presidente “ostaggio dei partiti” trova subito la risposta. E’ lo stesso Roberti a darla: “Non sono ostaggio di nessuno. La discontinuità di cui ho sempre parlato, anche in campagna elettorale, è un concetto dettato da me e appoggiato anche dai partiti nazionali”.

Il primo degli eletti, Salvatore Micone, 4700 preferenze con la lista di Fratelli d’Italia, anche lui interpellato da Primonumero dopo che la sua nomina oggi è sfumata, sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda: “Non ho intenzione di creare scompiglio, nè ora nè mai. Roberti sa benissimo quello che sta facendo, massimo rispetto e nessuna richiesta da parte mia. E’ il mio partito che deve indicare la persona giusta per il ruolo di assessore, non sono certo io”. Micone è tranquillo, e rinnova la “piena fiducia al presidente. Questa legislatura – aggiunge – deve partire con serenità, chi si aspetta i botti resterà deluso”.

Intanto Francesco Roberti, dopo la prima rinione di giunta con Cefaratti e Marone in via Genova, ribadisce che per lui restano prioritari “trasparenza, rinnovamento e onestà”. Perché “i molisani sono stanchi. I mal di pancia ce li hanno loro. Giustamente. Non altri”.

Schiena dritta, Roberti va avanti sulla sua strada: “Io ho intenzione di assumermi ogni tipo di responsabilità anche perché, fosse stato diversamente, non mi sarei candidato. Ma per farlo voglio sapere le cose come stanno e perché questo avvenga bisogna cambiare dirigenti e assessori. Tutto qua”.

Gli assessori uscenti, come aveva già fatto capire qualche giorno fa rivendicando la discontinuità degli uomini di governo, non saranno riconfermati. Niente di personale, per Roberti è una “questione di metodo”.