Il presidio a palazzo vitale

In catene sotto la Regione per gli stipendi non pagati da Atm che minaccia querele ai sindacati

L'azienda concessionaria del trasporto pubblico ha detto che i soldi dei suoi dipendenti sono in Regione e se Ugl e Faisa Cisal continueranno a diffamarli saranno querelati. La nota giunge nello stesso giorno in cui un gruppo di autisti ha presidiato Palazzo Vitale per incontrare l'assessore ai Trasporti che ha rassicurato sulla puntualità dei pagamenti dei loro stipendi grazie ai poteri sostitutivi. Oggi l'obiettivo dichiarato dai sindacati è di mandare via Atm.

Nello stesso giorno in cui alcuni dei dipendenti della Atm, concessionaria del servizio di trasporto pubblico in Molise, protestano sotto la sede della Regione per chiedere che gli vengano pagati gli stipendi arretrati, prende la parola anche l’azienda.

In una nota indirizzata alle due sigle sindacali che hanno organizzato il presidio di stamattina (Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal) Atm scrive: “A causa del ritardato trasferimento di contributi di esercizio relativi alle mensilità di ottobre novembre 2022 , il cui perfezionamento, peraltro parziale, è intervenuto soltanto in data 2 gennaio 2023 , l’intero ammontare del credito lamentato del lavoratori scritti alle sigle sindacali Faisa Cisal e Ugl è stato medio tempore sottoposto a vincolo e opportunamente accantonato presso la Regione Molise e pertanto nessun ulteriore richiesta di pagamento potrà legittimamente essere avanzata nei confronti di Atm Spa la quale, oltre ad avere già soddisfatto ogni pretesa creditoria, si riserva di valutare ogni azione giudiziaria volta a tutelare i propri interessi rispetto alle ripetute azioni diffamatorie di cui la stessa è sistematicamente e pretestuosamente oggetto da parte delle suddette sigle sindacali”.

In sintesi Atm – che come ribadito anche stamattina al presidio deve ancora pagare una parte degli stipendi di ottobre, novembre e dicembre, oltre alla tredicesima mensilità – addossa le responsabilità sulla Regione Molise. In più dice ai lavoratori iscritti ai due sindacati (e solo a quelli, visto che per gli iscritti alla Cisl e alla Cgil le cose sono andate meglio grazie a un provvedimento voluto dall’assessore Pallante per pagare gli stipendi al posto di Atm, ndr) di non avanzare pretese e minaccia i sindacati di fargli causa per quelle che sono, a loro dire, delle diffamazioni.

Se la nota di Atm doveva impedire il presidio questo non è avvenuto: incatenati e arrabbiati i lavoratori sono andati ugualmente a manifestare sotto le finestre di Palazzo Vitale auspicando che quel pignoramento che ha permesso alla Regione Molise di pagare agli stipendi a una buona fetta di lavoratori possa portare giovamento anche ai conti correnti di chi, ad oggi, non ha ottenuto neppure il bonifico per la mensilità di ottobre.

Il rappresentante di UglA, Nicolino Libertone ci è andato giù duro ricordando che il contenzioso va avanti da decenni e che “l’unica soluzione per chi non paga stipendi, non rispetta le leggi e gestisce male il denaro pubblico è la revoca della concessione” queste le sue parole ai microfoni di Telemolise. Concetto, del resto già espresso ieri, in una nota congiunta di Cisl e Cgil. L’assessore Pallante ha incontrato i lavoratori in presidio e rassicurato che quel potere sostitutivo già applicato una volta sarà standardizzato così da permettere, man mano che la Regione avrà recuperato i soldi da Atm, di pagare con maggiore regolarità del concessionario insolvente stipendi e contributi.

(AD)

 

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