Consiglio regionale

Debito sanitario, M5S chiede Commissione d’indagine e attacca centrodestra: “Vittima di pressioni”

Il commento dei pentastellati il giorno dopo la seduta monotematica in Consiglio regionale: "L’intesa sull’extra budget - denunciano - è rimasta vittima di veti, pressioni, influenze e più che probabili minacce politiche"

“Abbiamo chiesto la costituzione di una commissione d’indagine sull’origine del debito sanitario, per studiare gli appalti dell’Asrem e i contratti con i privati accreditati”. Lo annuncia il capogruppo M5S Andrea Greco in una diretta Facebook svolta il giorno dopo la lunghissima seduta del Consiglio regionale dedicato alla sanità. In Aula, nella tarda serata di ieri, il centrodestra ha deciso di ‘smarcarsi’ dalla proposta dei pentastellati e ha preferito approvare una mozione volta a chiedere “ai Ministeri competenti di sospendere la valutazione sul Pos 2022-2024”.

Non è passata la mozione del Movimento 5 Stelle che prevedeva “il blocco totale delle prestazioni extra budget”. “Ora che il Commissario ad acta per la sanità (Donato Toma, ndr), sebbene con gravissimo ritardo, fissa i tetti di budget ai privati accreditati, il sistema che tiene il Molise in Piano di rientro da 12 anni si ribella”. Il riferimento è al centrodestra che in Aula ha fatto improvvisamente dietrofront.

“Il tema della sanità – argomentano i consiglieri M5S – non può essere strumentale, ma ha bisogno di confronto, condivisione e soprattutto soluzioni. Sono questi i motivi per cui abbiamo riportato in Consiglio regionale la discussione sul Piano operativo che va modificato ma non ritirato, perché vorrebbe dire lasciare la sanità molisana nelle condizioni attuali.
Il dibattito in Aula ha anche confermato le lotte interne al centrodestra che però, ancora una volta, ha ritrovato unità solo con il ‘no’ al blocco totale dell’extrabudget ai principali privati accreditati, peraltro previsto per legge. Un principio sacrosanto perché garantirebbe decine di milioni di euro annui alla sanità pubblica e perché sarebbe l’unico modo per tirare il Molise fuori dal commissariamento.
Su questo principio avevamo ottenuto la convergenza di parte della maggioranza, cristallizzata in un documento congiunto già firmato da tutti tranne i consiglieri Iorio, Micone, Cefaratti e Romagnuolo che per settimane hanno chiesto il ritiro del Piano e poi si sono accomodati sulla posizione di Toma. L’intesa sull’extra budget – denunciano i pentastellati – è rimasta vittima di veti, pressioni, influenze e più che probabili minacce politiche. Chiara la posizione di Cefaratti che in Aula ha chiesto al presidente Toma di contrapporsi al Tavolo tecnico dichiarandosi contrario alla nostra mozione.

Piano sanità, il Consiglio regionale chiede confronto col Governo. Non passa il blitz sui contratti ai privati

A quel punto il testo è stato bloccato e il centrodestra ha ritrovato compattezza davanti ai soliti interessi, votando poi un generico documento che chiede di sospendere le valutazioni sul Piano in attesa di un confronto istituzionale. Nulla di più.

Il Movimento 5 Stelle in Aula aveva chiesto “il coinvolgimento di amministratori, associazioni e comitati; avevamo chiesto accordi di confine per regolamentare la ‘mobilità attiva’ verso le strutture private; avevamo chiesto accordi regionali e interregionali con i relativi protocolli operativi per gestire le patologie tempo-dipendenti. Parliamo dei protocolli con Gemelli e Neuromed per gestire i casi di infarto, ictus e traumi, insomma impegni utili a definire un’appropriata gestione dell’emergenza e scongiurare i lunghi viaggi in ambulanza a Pescara o Napoli.
Sono atti importanti che in Molise fanno la differenza tra la vita e la morte. Atti davanti ai quali il centrodestra ha deciso di voltarsi dall’altra parte per continuare a guardarsi l’ombelico in attesa del prossimo mal di pancia”.

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