Stop al provvedimento

Covid, altolà da Roma alla legge per stabilizzare precari: “Contrasta norme nazionali”

Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo stop al provvedimento approvato lo scorso luglio dal Consiglio regionale: "Ampliare l'applicazione al personale tecnico e amministrativo ed estendere la finestra temporale è in difformità con quanto stabilito dal legislatore statale" e "vìola la Costituzione perchè invade le competenze statali"

La legge regionale per stabilizzare il personale sanitario precario “è in palese difformità con quanto stabilito dalla legislatore statale”. Arriva dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e in particolare dall’Ufficio legislativo del ministro per la pubblica amministrazione, lo stop alla norma approvata lo scorso 25 luglio dal Consiglio regionale e pubblicata il 5 agosto sul Bollettino ufficiale della Regione Molise.

Nero su bianco, in una nota inviata a Palazzo D’Aimmo, le osservazioni formulate alla proposta di legge numero 192 concernente la “Stabilizzazione del personale precario, in attuazione della legge 10 dicembre 2021, numero 234” dei consiglieri di centrodestra Michele Iorio, Gianluca Cefaratti, Armandino D’Egidio e Aida Romagnuolo.

“La possibilità di derogare al Piano triennale dei fabbisogni del personale – scrivono dagli uffici di Palazzo Chigi – nonché di ampliare l’ambito soggettivo di applicazione anche al personale del ruolo tecnico e amministrativo, ovvero di estendere al 31 dicembre 2022 la finestra temporale utile ai fini della maturazione di 18 mesi di servizio: tutto ciò è in palese difformità con quanto stabilito dalla legislatore statale”.

Dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ricordano pure che “simili criticità erano state segnalate anche con la legge di stabilità della Regione Sicilia che presentava disposizioni analoghe”. In Aula, durante l’acceso dibattito, anche il Movimento 5 Stelle si oppose alla norma ricordando l’esempio del governo Musumeci. E lo stesso presidente e commissario alla sanità Donato Toma espresse le sue perplessità per il conflitto di competenze con lo Stato.

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“La Corte dei Conti – confermano anche dagli uffici legislativi romani nelle osservazioni – ha più volte qualificato le norme statali relative alla stabilizzazione del cosiddetto personale precario come principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica poiché si ispirano alla finalità del contenimento della spesa pubblica”, quindi “questa legge vìola anche l’articolo 117 della Costituzione” e “invade le competenze dello Stato in materia di finanza pubblica”.

L’obiettivo della norma approvata dall’assemblea regionale molisana era riconoscere il diritto di accesso alla procedura di stabilizzazione per i precari reclutati a tempo determinato durante l’emergenza Covid, colmando tramite la stabilizzazione le carenze strutturali del personale sanitario.

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