Suggestive contaminazioni: con queste due parole si può racchiudere il senso del concerto dei Mack, l’innovativo trio che ha dato il la al Termoli Jazz 2022. Doveva essere, quello del 28 luglio, il secondo concerto in cartellone ma l’annullamento del primo – causa maltempo – ha concesso l’esordio del festival jazzistico termolese al gruppo composto da Federico Squassabia alle tastiere e sintetizzatori, Marco Frattini alla batteria e Mattia “Matta” Dallara all’elettronica.
“Una sterzata”, questa la metafora descritta dal direttore artistico Michele Macchiagodena immaginandosi per l’appunto questa incursione in territori altri (elettronica, funk, hip hop, neo-soul) fatta propria dai Mack, formazione ricercata che fa della sperimentazione la sua cifra.
Il loro concerto in piazza Duomo è stato un vortice, una esperienza immersiva. Un’audace e coraggiosa scommessa, in definitiva vinta. Tanti nel pubblico hanno mostrato di apprezzare il jazz ‘spurio’ dei Mack. “Il jazz è vivo, ed è vivo proprio perchè si lascia contaminare da altri generi”, così nella presentazione dell’esibizione. Esibizione che ha convinto da subito, coinvolgendo la disomogenea (per età e probabilmente per gusti) platea. Il cuore pulsante scandito dalla potente batteria e dall’atmosfera surreale – un po’ psichedelica – creata dagli strumenti dell’elettronica e dai sintetizzatori vocali hanno trascinato tutti i presenti che hanno sul finale acclamato entusiasticamente i tre musicisti.
Ottimo esordio, dunque, per l’ottava edizione del Termoli Jazz, kermesse che è divenuta un appuntamento ormai fisso dell’estate sulla costa adriatica e che sempre più si sta facendo apprezzare nei circuiti nazionali.
Prima del concerto, la novità dell’intrattenimento con Disisradio e la presentazione del libro ‘Sette giorni’ del dj molisano Charles Papa.
Stasera l’appuntamento musicale è con i C’Mon Tigre, singolare e audace binomio. Ancora una volta fusioni che regaleranno alla piazza un “immaginifico viaggio”.