Termoli, game over

Fine della favola, ‘Il vecchio e il mare’ chiude. La libraia: “Insostenibile, dopo il Covid cambiate nostre priorità”

A meno di 3 anni dall'apertura di quello che per Emiliana Erriquez era una sorta di sogno nel cassetto, la libreria - una delle poche presenti a Termoli - chiuderà. Motivi economici alla base della decisione, praticamente inevitabile. "La pandemia ha danneggiato senza scampo il commercio. E poi sono cambiate le priorità delle persone, il covid ci ha cambiati”.

La notizia della imminente chiusura della libreria ‘Il vecchio e il mare’ di Termoli ha presto fatto il giro dei social, lasciando ai più un senso di profonda amarezza. Poco meno di 3 anni fa (era dicembre 2019) vi avevamo raccontato il sogno – divenuto realtà – di Emiliana Erriquez, che era riuscita nel suo intento di aprire una libreria a Termoli. Lei, pugliese che arrivava dal Texas – dove aveva vissuto per diversi anni prima di tornare in Italia –, aveva scelto proprio la cittadina adriatica del Molise per intraprendere la sua attività di libraia cui ha dato il nome di un arcinoto (e amato) racconto di Ernest Hemingway.

Ebbene, a fine estate la libreria di Corso Fratelli Brigida (una delle poche, peraltro, in città) chiuderà i battenti. Sono note a tutti le enormi difficoltà delle librerie indipendenti, e la loro sembra una lotta donchisciottesca contro i mulini a vento, alias i colossi della vendita online. Ma proprio nel momento della perdita si ha contezza di cosa questa implichi. Non chiuderà in questo caso solo una libreria, bensì anche un punto di ritrovo e di riferimento culturale che in poco tempo era riuscito a consolidato la sua importanza non solo per i cittadini-lettori ma anche per le associazioni culturali (nota la collaborazione, fra le altre, con La Casa del Libro) e le scuole del territorio (molte le attività con queste realizzate).

Ieri un post su facebook della libraia – che è anche autrice – ha comunicato la sua decisione, che ci spiega essere definitiva.
“Cari lettori, sono qui a scrivere parole che non avrei mai voluto scrivere.
La libreria chiuderà i battenti il 31 agosto.
Per ragioni che non dipendono dalla mia volontà, la situazione è diventata insostenibile ed è arrivato il momento di affrontare la realtà. Rimandavo da mesi la decisione, ma sono arrivata al punto in cui non è più possibile farlo.
Vi scrivo con profondo affetto e gratitudine.
Grazie per questi meravigliosi tre anni in cui avete consentito al mio sogno di restare vivo.
Grazie a chi non si è mai arreso, nonostante il Covid, e ha continuato a varcare la soglia della libreria sempre fiducioso e pronto a scambiare emozioni e sensazioni sui libri letti.
Grazie per ogni sorriso, ogni partecipazione, ogni sguardo d’intesa (tra lettori appassionati ci si intende, sì).
Grazie alle associazioni, alle istituzioni, alle scuole della città che mi hanno sempre sostenuta.
Grazie ai bambini, ai loro sorrisi, ai genitori, agli utenti tutti e agli studenti che hanno frequentato i laboratori, le letture animate, i gruppi di lettura, le presentazioni.
Questo posto è diventato quello che ho sempre desiderato: un luogo aperto e condiviso, pieno di parole ed emozioni.
Non smetterò di vivere e occuparmi di libri perchè le passioni, quelle vere, non muoiono mai. Tornerò, promesso.
Vi aspetto in queste ultime settimane per accogliervi, darvi magari qualche piccolo consiglio di lettura e salutarvi.
Emiliana”

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Dopo quasi 3 anni termina l’avventura della libreria Il vecchio e il mare. A pochi mesi dall’apertura le tue parole furono queste: “Sarebbe più facile aprire un bar o una pizzeria. So che Termoli non è una piazza facile”. Riletta ora sembra una profezia. Ci puoi spiegare i  motivi di questa scelta di chiudere?

“I motivi sono esclusivamente di natura economica, una situazione del genere non è sostenibile a lungo termine. Il covid ha danneggiato senza scampo il commercio. Avevo in mente numerosi progetti da realizzare per la libreria in autunno ma non ci sarà il modo di farlo”.

Oggi la preannunciata chiusura della libreria viene vista come una sconfitta per tutta la città, ma evidentemente qualche responsabilità ce l’hanno i cittadini stessi. Te la senti di condividere questa asserzione?

“Forse sì, ma non si tratta solo dei cittadini termolesi.
Adesso che è cominciata l’estate e la città è invasa dai turisti vedo un approccio diverso al libro anche da parte loro. Credo che la gente – al di là del lettore accanito che non può far a meno di leggere per respirare – abbia voglia di uscire e cercare nuovi stimoli fuori casa, dopo quarantene e lockdown si ha voglia di vivere, di mangiare una pizza o fare un aperitivo invece di investire una certa somma in libri. Questa è la mia sensazione. Sono cambiate le priorità, il covid ci ha cambiati”.

Ti sono giunti tantissimi messaggi di solidarietà, di vicinanza e  anche di speranza per il futuro. Forse è solo quando una libreria  chiude, libreria che peraltro nel tuo caso era anche molto altro, che ci si rende conto della perdita sociale che rappresenta. Ti chiediamo: c’è qualche spiraglio, un margine per evitare la chiusura dell’attività?

“No, non ci sono spiragli purtroppo. Arrivare a questa decisione mi è costato tanto, ci ho riflettuto per mesi valutandone attentamente tutti i pro e i contro, cercando di trovare soluzioni valide ed efficaci ma – a conti fatti – questa è l’unica possibile. Lo dico con gran dolore, sto rinunciando a un sogno coltivato per tutta la vita, ma anche con una certa serenità di fondo perché so di aver fatto il possibile per realizzarlo nel miglior modo per me e con gratitudine verso chi lo ha permesso. La grande solidarietà, i messaggi e i gesti di affetto che sto ricevendo, alcuni inaspettati, alcuni davvero commoventi, mi testimoniano il fatto che forse ho fatto qualcosa di bello e, anche se è durato troppo poco rispetto alle previsioni, sono felice di averlo fatto”.

Tu oltre che una libraia sei una scrittrice e una traduttrice. Cosa  c’è nel futuro, dopo agosto 2022, di Emiliana Erriquez?

“Dopo agosto 2022, avrò bisogno di un periodo sabbatico per elaborare questa perdita. Mi dedicherò ai miei figli, alle mie passioni. Ma non smetterò di vivere di libri, continuerò a parlarne trovando nuovi modi, adeguandomi ai tempi, a tradurli, a scriverli e a leggerli ovviamente. I libri sono la mia vita, nutrono la mia anima”.

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