Lo studio

Morti sul lavoro, Molise da primato nazionale: ha la più alta incidenza per numero di occupati

I dati del primo bimestre 2022 confermano quanto già certificato negli anni passati: nella provincia di Campobasso cifre molto superiori al resto d'Italia

Il Molise è la peggiore regione d’Italia a inizio 2022 per indice di incidenza dei morti sul lavoro in base agli occupati totali. È quanto emerge da uno studio curato dall’Osservatorio sulla sicurezza Vega Engineering riguardo alle morti bianche in Italia.

La nostra regione guida una classifica particolarmente negativa e viene inserita in una sorta di Zona Rossa in compagnia di Toscana, Sicilia e Marche. “L’incidenza degli infortuni mortali – spiega l’Osservatorio con sede a Mestre – indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori. In rosso le regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale”.

Lo studio ha preso in esami i numeri dei morti sul lavoro nel primo bimestre 2022 comparati con il numero di occupati in base ai dati Istat del 2020. Nei primi due mesi dell’anno purtroppo il Molise ha fatto registrare due tragedie sul lavoro. Il primo caso è avvenuto il 9 gennaio nelle campagne di Mafalda dove un uomo di 39 anni di Montenero di Bisaccia si è ribaltato con il trattore perdendo la vita. Soltanto pochi giorni dopo, il 19 gennaio, un operaio di 49 anni di Cantalupo del Sannio ha perso la vita mentre lavorava su un cantiere a Termoli.

Due morti bianche che vanno a inserirsi in un totale di 114 vittime in tutta Italia soltanto fra gennaio e febbraio 2022. “Dopo appena due mesi – commenta l’Osservatorio – il 2022 riporta già un tragico bollettino per le morti sul lavoro. Sono infatti 114 le vittime. Si tratta di 10 decessi in più rispetto a febbraio 2021, in una situazione in cui la pandemia da Covid19 influisce sempre meno sugli infortuni sul lavoro. Contemporaneamente crescono drammaticamente anche le denunce totali di infortunio (+47,6%)”.

È in particolare la provincia di Campobasso a fare peggio di tutti. I due decessi su un numero di occupati che di poco superiore alle 75.000 unità in tutta la provincia portano l’indice di incidenza dei morti sul lavoro addirittura al 26,6 che è una cifra nettamente superiore a tutte le altre in Italia. Guardando al dato regionale invece, considerando che l’Istat attesta in Molise a fine 2020 un numero di occupati annuali pari 105.677 (su popolazione attiva di circa 190mila persone), l’indice di incidenza si attesta al 18,9%, più del triplo rispetto alla regione classificata seconda in questa triste classifica, cioè la Toscana.

Sarebbe oltremodo sbagliato considerare questi numeri una casualità rispetto al breve periodo preso in considerazione. Purtroppo il Molise era in questa virtuale Zona Rossa (una cifra superiore al 3,7 ogni milione di lavoratori) anche nello stesso periodo dell’anno del 2021.

Basti ricordare alcuni episodi riferiti all’intero arco del 2021, primo fra tutti l’incidente avvenuto in un cantiere sui pilastri dell’autostrada A14, nel quale perse la vita nel maggio scorso un operaio marchigiano 55enne. Oltre a lui, i tanti decessi di agricoltori schiacciati da trattori ribaltati.

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