Termoli

Bloccare il virus coi test ‘lecca-lecca’ ai bambini: Difesa Grande fa da Scuola Sentinella

La sperimentazione al via a fine mese all'Istituto comprensivo termolese su base volontaria: il test salivare si esegue a casa e si porta a scuola dove viene prelevato dall'Asrem per l'analisi del materiale genetico del Sars-Cov-2. Obiettivo: fermare sul nascere possibili focolai

Test salivari anti Covid come una sorta di lecca-lecca spugnoso da tenere in bocca per un minuto al posto del fastidioso tampone da conficcare nelle narici. Una novità importante che arriva anche nelle scuole molisane e in particolare all’Istituto comprensivo Difesa Grande di Termoli, scelto come Scuola Sentinella dall’Ufficio scolastico regionale in un progetto in collaborazione con l’Asrem e la Regione Molise.

Al posto degli invasivi tamponi ci saranno, a partire nei prossimi giorni, i test salivari che l’Italia sta sperimentando un po’ in tutto lo Stivale. È un metodo indirizzato principalmente ai bambini, vale a dire quella fascia di popolazione che non è ancora vaccinabile e quindi più soggetta il contagio da Sars-Cov-2.

“L’Istituto Superiore per la Sanità ha realizzato il ‘Piano per il monitoraggio della circolazione del virus Sars-Cov-2’, che prevede una campagna gratuita di screening della popolazione studentesca compresa tra i 6 ed i 14 anni” si legge in una nota della scuola. “L’IC Difesa Grande è stato individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con l’Asrem e la Regione Molise, quale “Scuola Sentinella”. A seguito di ciò il nostro Istituto dovrà monitorare un campione della popolazione scolastica di riferimento con l’obiettivo di ridurre la probabilità di diffusione del virus nelle scuole e nelle famiglie, di esaminare l’andamento dei contagi e, conseguentemente, limitare i provvedimenti di sanità pubblica relativi a isolamenti e quarantene”.

“A partire da oggi – spiega la preside Luana Occhionero a Primonumero – daremo il materiale informativo agli studenti per raccogliere le adesioni da parte dei genitori. Probabilmente inizieremo a fine settembre, il tempo di raccogliere le adesioni e girarle alla Asrem che stilerà il calendario. Partiremo con le classi inferiori, vale a dire le prime della Primaria”.

Si comincia quindi dai bambini di 6 anni, proprio quelli che non sono ancora vaccinabili, mentre quelli delle scuole medie dovrebbero essere in teoria già immunizzati. L’idea di partire con i più piccoli si spiega anche col fatto che “per loro è più difficile mantenere il distanziamento e anche l’insegnante spesso deve avvicinarsi ai banchi”. Il progetto però è indirizzato ai bambini dai 6 ai 14 anni, quindi a rotazione si andrà a salire fino agli alunni della scuola secondaria di primo grado.

“La popolazione studentesca sottoposta a screening seguirà un preciso programma di rotazione delle classi, in modo da assicurare, inoltre, la numerosità campionaria indicata nel predetto Piano di monitoraggio e garantire un’equa partecipazione ad ogni sessione di testing” si legge ancora nella nota ufficiale della scuola.

“I campioni saranno raccolti ogni 15 giorni a rotazione tra le classi, su indicazione dell’Asrem. In una prima fase ‘di avviamento’ le attività di raccolta dei campioni saranno eseguite nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario individuato dall’Asrem. Successivamente, al fine di garantire maggior comfort familiare e rispettare le modalità di raccolta (digiuno prima di lavare i denti) si prediligerà la modalità di ‘autoraccolta’”.

Quindi una fase preliminare a scuola, poi però sarà compito delle famiglie assicurare la buona riuscita dei test salivari. “Prima di iniziare faremo una formazione con i genitori” illustra la preside. “L’utilizzo del test salivare è davvero semplice, io prima di candidare la scuola mi sono informata e posso dire che il test è una sorta di lecca-lecca, un Lollisponge da tenere in bocca per circa un minuto. Il test va fatto a casa prima di fare colazione. Poi le provette vengono portate a scuola dai bambini e conservati qui per essere prelevate dagli infermieri dell’azienda sanitaria per essere analizzati”.

Secondo quanto previsto dell’Istituto superiore di sanità, i campioni vengono analizzati all’azienda sanitaria di riferimento e servono per l’individuazione del materiale genetico del virus Sars-Cov-2. In caso di test positivo i genitori vengono contattati tempestivamente al telefono dall’Azienda Sanitaria e l’alunno positivo viene posto in isolamento domiciliare secondo le istruzioni del medico e della stessa Asrem. In caso di test negativo invece il risultato viene comunicato il giorno successivo al prelievo tramite sms o via mail.

L’obiettivo dichiarato è quello di bloccare sul nascere possibili focolai del virus e proseguire in sicurezza le lezioni in presenza.