Scivolata dei dati

Molise in bilico, aumentano Rt e incidenza contagi: il passaggio in giallo non è scontato

Il Molise, che per molti osservatori sarebbe tra i territori (tanti) che da lunedì 26 aprile passeranno in zona gialla, è in bilico. Il peggioramento c'è stato, complice l'aumento di casi di contagio, e le terapie intensive restano ancora occupate oltre la soglia di allarme. Resta il dubbio: gialli o arancioni?

Il peggioramento dei dati molisani c’è, è evidente e il rischio di non poter tornare gialli a partire dalla settimana prossima è concreto, sebbene non scontato.

A incidere pesantemente sul ‘bilancio’ è il valore dell’Rt, l’indice di trasmissibilità sui casi sintomatici, passato in un batter d’occhio (ovvero da una settimana all’altra) da 0.79 (venerdì scorso) a 1.49 (oggi, sebbene i dati si riferiscano a diversi giorni fa). È il valore più alto d’Italia, e solo quattro Regioni (contro le cinque della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Stavolta c’è anche il Molise (il range è addirittura 0.99 – 2.1).

Nel consueto report del venerdì dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute – in base al quale il Ministro Speranza firmerà le ordinanze dei colori, regione per regione – emerge un ulteriore miglioramento dei dati dell’epidemia nel Paese. L’Rt nazionale è ancora in calo, oggi a 0.81 mentre nelle settimane precedenti era 0.85, 0.92 e prima ancora 0.98. Si osserva inoltre un lieve miglioramento generale del rischio con due sole regioni (Calabria e Sardegna) a rischio alto. 14 territori hanno una classificazione di rischio moderato e, tra queste, solo due hanno un’alta probabilità di progressione a rischio alto. Il Molise è tra queste, e anche la settimana scorsa era così. A rischio basso, infine, 5 regioni.

 

Ma cosa ha pesato di più sul peggioramento repentino del Molise? Chiariamo che i dati presi in esame si riferiscono al periodo che va dal 12 al 18 aprile. Proprio in quei giorni (ma la tendenza è proseguita da allora) la regione ha visto un incremento di nuovi casi di contagio. Lo dimostra il fatto che l’incidenza settimanale è passata da 192 a 245. Una cinquantina di casi in più – che noi sappiamo essere localizzati prevalentemente in due cittadine, Campobasso e Bojano – ma che rischiano di compromettere il ritorno al giallo. Che vorrebbe dire, mai come stavolta, nuove riaperture.

Molti osservatori collocano il Molise tra le 14 regioni (cui vanno sommate le due province autonome di Trento e Bolzano) che passeranno nella fascia a minori restrizioni. Territori che, messi insieme, contano quasi 50 milioni di abitanti. Resterebbe rossa la sola Sardegna mentre in arancione starebbero Basilicata, Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Puglia (invero in bilico tra giallo e arancio).

Un ritorno in massa al giallo si preannuncia dunque, che però non significa che la situazione sia rosea. Rimane alto – si legge nel report – il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 vs le 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale rimane sopra la soglia critica (è al 35%), ed è così anche in Molise dove la percentuale è solo leggermente più bassa (33%).

Discorso diverso per i posti letto in area medica. Il tasso di occupazione medio nazionale è 36% ed è tornato sotto la soglia di allarme per la prima volta dopo diverse settimane. In Molise il dato è addirittura al 20% circa.

Interpellato a riguardo, il Governatore Toma non si è sbilanciato più di tanto palesando come il dubbio sul colore permanga. “Avremmo i dati compatibili con la fascia gialla ma c’è una criticità che stiamo valutando insieme al Governo. Tra qualche ora ne sapremo di più”.