Baranello

Papà Picchio agli alunni dell’istituto comprensivo ‘Barone’: “Mia figlia morta di cyberbullismo”

Nuova iniziativa di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo rivolto agli studenti del plesso di Baranello

Carolina Picchio è morta a 16 anni. E’ stata la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia: la ragazzina, disperata e umiliata da un video postato sui social da 5 bulli (finiti sotto processo), nel 2013 decise di lanciarsi dalla finestra della sua abitazione per porre fine alla sua vita.

Il padre Paolo è stato ospite in un incontro svolto ovviamente in modalità telematica e organizzato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo rivolto agli studenti dell’Istituto Comprensivo “G. Barone”, alle loro famiglie nonché al personale docente e a tutta la comunità del territorio, è un percorso della durata annuale che nasce da un progetto condiviso tra tutto il personale docente.

L’obiettivo – spiegano dalla scuola – è quello di fornire agli alunni, attraverso un percorso finalizzato alla promozione e allo sviluppo di una sensibilità empatica, strumenti attraverso i quali poter riconoscere e saper gestire situazioni di disagio, riconoscere e saper gestire i rischi online, nel pieno rispetto di se stessi e degli altri.

Tra le attività previste per questo anno scolastico rientrano laboratori dedicati allo sviluppo dell’intelligenza emotiva, letture scelte per le diverse fasce d’età, proiezioni di film e cartoni animati. Per gli alunni più grandi sono stati organizzati incontri con la Polizia postale. E poi i due appuntamenti sulla piattaforma Zoom, uno dedicato agli adulti, l’altro dedicato ai ragazzi, con formatori esperti nei processi educativi della “Fondazione Carolina”, nata nel 2018. Associazione no profit fondata da Paolo Picchio, in nome della figlia Carolina, per sensibilizzare tutta la comunità educante sui rischi legati all’utilizzo scorretto e inconsapevole dei nuovi media.

Il 26 febbraio la Fondazione Carolina ha incontrato le famiglie e il personale docente e nella giornata di lunedì 1° marzo l’incontro è stato dedicato agli alunni.

La testimonianza di papà Picchio è stata preceduta dal profondo messaggio lasciato da sua figlia Carolina “Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno” e dalla proiezione di un video che ne ricostruiva la sua storia.

“Siamo consapevoli – afferma la Dirigente Scolastica Di Blasio – che sul piano della prevenzione e del contrasto al bullismo e cyber bullismo, la scuola può e deve fare sempre di più ma quest’anno la testimonianza diretta di un padre che, purtroppo, ha perso una figlia a causa dei messaggi denigratori diffusi sul web e divenuti un peso eccessivo per una giovane ragazza adolescente, è stata davvero un’esperienza altamente significativa e di grande insegnamento per tutti. Il ringraziamento va soprattutto ai due referenti per il bullismo, i docenti Flavi e Longobardi che hanno progettato e realizzato i due incontri digitali”.