Persino nel buio più pesto, uno spiraglio di luce. L’incipit per una nuova speranza. Che arriva proprio dal turismo, uno dei settori economici spesso più dibattuti nel nostro Molise: terra ricca di risorse naturali e paesaggistiche, ma non di opportune traiettorie di valorizzazione.
A svelarlo, con tanto di numeri e analisi, è un’indagine di Isnart, l’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche. Il lavoro pone infatti la nostra regione sui gradini più alti di un podio speciale: quello dei flussi turistici che hanno caratterizzato l’estate appena trascorsa: alla voce “destinazione della vacanza in Italia” il Molise ha fatto registrare un incremento estremamente sensibile. Percentuali da palcoscenico, seconde solo a quelle dell’Umbria in termini generali, ma degne di un clamoroso primato (+109% rispetto al 2019) in termini di incremento.
“Ciò che invece è mutato in maniera significativa – si legge nel documento di Isnart/ Unioncamere – è il peso relativo di alcune località di vacanza: si tratta in alcuni casi di regioni (Abruzzo, Molise e Umbria) con modeste dimensioni demografiche ma fortemente caratterizzate in termini territoriali, ambientali e naturalistici, la cui rilevanza turistica è più che raddoppiata nell’estate 2020”.
Un segno tangibile del fatto che il Molise esiste. Ed esistono le sue meraviglie naturali, il suo territorio, la sua identità.
Certo, a incidere sono stati anche il timore del Coronavirus e la predilezione per le “vacanze di prossimità” e dunque la volontà dei turisti di “premiare” quelle località che avevano fatto registrare (nei mesi estivi appena trascorsi) un minor impatto del Covid. Ma ridurre il ruolo straordinario della bellezza e del patrimonio culturale e ambientale nostrano, risulterebbe una interpretazione miope.
Il timore dei contagi e la voglia di optare per mete a “basso rischio Covid” difficilmente giustificherebbero da sole i numeri più che raddoppiati del Molise rispetto al 2019.
Un’ascesa che non lascia sorpreso Manuele Martelli, specializzato in Sviluppo e Competitività delle Destinazioni Turistiche e fondatore di Visit Madagascar: “Mi ero già espresso in merito, appena prima della scorsa estate, sottolineando come la pandemia sarebbe stata – e potrebbe essere ancora anche in futuro – l’occasione di riscatto per le piccole destinazioni a dimensione umana, perché considerate mete ideali per il turismo post-covid. Percorsi etici, lenti, sostenibili, declinati in chiave di salubrità anche gastronomica”.
Un trend che potrebbe rimanere a lungo impresso nelle pratiche di consumo, in cima alle preferenze dei vacanzieri: “D’ora in avanti – continua Martelli – sarà il tema della salubrità a caratterizzare il mutamento dei flussi turistici. E stiamo parlando di credenziali totalmente in possesso del nostro Molise, che si presta più di ogni altro territorio, per le sue caratteristiche geografiche, a favorire eventi con un più agevole distanziamento sociale, con i suoi spazi incontaminati, i suoi percorsi green. Tutti elementi, questi, sui quali si può e si deve investire – conclude Manuele – in termini di incoming e ricettività. Numeri e statistiche alla mano, il Molise è a tutti gli effetti territorio privilegiato, tanto isolato quanto salubre, un laboratorio sperimentale per trasformare i deficit in vantaggi, l’isolamento in opportunità, la lentezza in attrattiva, la ‘non esistenza’ in veicolo di turismo, la non fortunata viabilità in particolarismo”.