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Emergenza Coronavirus: integrazione fra pubblico e privato. Ecco il piano dei posti letto 

Integrazione tra ospedali pubblici e ospedali privati per fronteggiare con un maggior numero di posti letto l’emergenza coronavirus in Molise, dove il numero dei contagiati è cresciuto esponenzialmente nelle ultime ore arrivando oggi, sabato 28 marzo, a sfondare quota 121 casi.

Il decreto firmato dal commissario Giustini prevede il coinvolgimento a vari livelli di tutti i privati accreditati.

Sono tre le strutture, in modo particolare, destinate al trattamento dei pazienti no Covid, ovvero di tutte le persone che hanno bisogno di un ricovero ospedaliero non per l’infezione da nuovo coronavirus. 76 posti letto complessivamente distribuiti tra Villa Maria a Campobasso, Villa Esther a Bojano e Igea Medica di Isernia. Qui saranno trattati anche i pazienti che necessitano di ricovero in medicina generale o di riabilitazione.

Per quanto riguarda invece l’emergenza, Campobasso, con il suo Cardarelli, si conferma Hub, avendo l’unico reparto di malattie infettive della regione. Anche il Gemelli Molise Spa mette a disposizione 10 posti letto per malattie infettive, e questa è una novità che dovrà essere certificata nero su bianco nelle prossime ore, quando saranno firmate le convenzioni. Al Gemelli anche 3 posti di terapia intensiva riservati al covid-19, mentre altri 4 sono quelli disponibili al Neuromed di Pozzilli, struttura di chirurgia e riabilitazione neurologica che non prevede in questo momento nessun posto letto per malattie infettive.

Mentre i sindaci del territorio continuano a chiedere con insistenza la riapertura del Vietri di Larino e del Santissimo Rosario di Venafro, da Regione e Commissario straordinario ecco un piano di riorganizzazione che per il momento non coinvolge minimamente gli ospedali dismessi, che dunque restano chiusi in attesa di ulteriori e non certo auspicabili aggravamenti della situazione generale sul fronte della esigenza di ospedalizzazione dei cittadini.

Il Vietri di Larino però registra la concreta possibilità di essere riattivato a breve come ospedale no Covid attraverso la fornitura di attrezzature mediche da parte dell’Istituto Neuromed. In queste ore si sta valutando anche questa ipotesi.

Gli ospedali di Termoli e Isernia saranno invece, fino a nuove disposizioni, ospedali ibridi e cioè dedicati a pazienti no Covid nei reparti tradizionali come Ortopedia, Ginecologia, Medicina, Urologia ecc. ma anche a pazienti sospetti per quanto riguarda la Medicina d’urgenza, dove a partire da oggi il protocollo prevede che si possano effettuare ricoveri in isolamento nell’attesa dei tamponi e di una diagnosi precisa.

Cambia il protocollo anche a Termoli e Isernia: i sospetti Covid si ricoverano negli ospedali

Secondo le ultime informazioni arrivate dal tavolo dell’Unità di crisi inoltre un comitato scientifico dovrebbe affiancare il lavoro della Task Force.

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