Dopo le provinciali di isernia

Forza Italia non ci sta: “Basta polemiche inutili”. Controreplica a Patriciello: “Nessun inciucio col Pd”

Repliche, controrepliche. Dibattito e polemiche ancora aperti in seguito all’elezione di Alfredo Ricci, sindaco di Venafro, alla presidenza della Provincia di Isernia. Una vittoria di misura sull’avversario politico Felice Ianiro, neo-sindaco di Frosolone, che ha spaccato il centrodestra e anche il partito fondato da Berlusconi.

L’ultima in ordine di tempo è la nota del coordinamento regionale di Forza Italia che ci tiene a fare le sue precisazioni. “Come affermato dallo stesso governatore Donato Toma, il centrodestra – ovvero Fratelli d’Italia, Lega (basti vedere i risultati di Isernia) e Forza Italia – ha sostenuto Ricci, mentre un’altra parte del medesimo centrodestra Ianiro. E chi ha tentato maldestramente di far passare il primo come un candidato non organico alla coalizione ha quindi chiaramente fallito nell’intento”.

“Stessa sorte – prosegue il partito guidato in regione dall’onorevole Annaelsa Tartaglione – per chi ha addirittura gridato all’inciucio o comunque a fantomatici accordi con la sinistra: Pd e Cinque stelle non hanno presentato nomi e risulta tra l’altro che il rappresentante grillino di Isernia non abbia espresso alcuna preferenza”. Una risposta puntuta ad Aldo Patriciello che, poche ore prima, aveva così commentato: “Hanno fatto vincere il candidato del centrosinistra” riferendosi al fatto che Ricci l’abbia spuntata anche grazie ai voti degli amministratori del Pd e che non si tratti invero di una vittoria del centrodestra. Ma l’eurodeputato è stato ancora più incisivo affermando che “la fuga in avanti di chi è venuto meno ad un accordo è una brutta pagina politica, un atteggiamento che risponde più a logiche personali che non all’interesse politico del centrodestra”. Un’accusa molto dura agli alleati del partito nonché a una frangia dello stesso (che fa riferimento all’assessore Di Baggio) che hanno optato per il contendente che poi ha vinto, sostenuto altresì da Michele Iorio, che non ha esitato a parlare di “fallimento del governo regionale”.

A chi chiede una verifica di maggioranza in Regione, come aveva fatto Iorio in primis all’indomani dell’elezione provinciale, Toma e Forza Italia rispondono gettando acqua sul fuoco. Il commento di FI è che “Al di là della casacca e del colore politico, è stata comunque premiata la persona e in generale il progetto, ritenuto pertanto credibile. I cittadini, in questo caso gli amministratori, sanno riconoscere le buone proposte, non imposte dall’alto senza rispetto per le diverse formazioni e per le esigenze del territorio”.

“La coordinatrice regionale, l’onorevole Annaelsa Tartaglione – proseguono da FI -, ha lasciato piena autonomia e libertà di coscienza alla base. E al contempo chi conosce Forza Italia, e in generale i meccanismi e i tempi della politica, sa bene che tali posizioni di partito non sono certo frutto di improvvisazioni ma vengono condivise in pieno con i vertici nazionali e regionali”.

E l’accusa mossa da Patriciello viene rispedita al mittente e ribaltata. Il coordinamento del partito punta infatti il dito contro “qualcuno che ha preferito le fughe in avanti al gioco di squadra, ponendosi di fatto in quest’occasione fuori dal gruppo che poi ha vinto le consultazioni domenica scorsa”.

Per Forza Italia Molise è però ora di smetterla con le lotte intestine e di iniziare a lavorare. Plauso e sostegno vengono espressi per il presidente Toma, che “ha saputo in queste ore fare chiarezza sull’accaduto, mettendo sul piatto il dovere e la responsabilità di guidare il Molise con serietà e trasparenza”. Per Forza Italia è tempo dunque di guardare alle nuove sfide mettendo da parte “polemiche inutili che di sicuro non appassionano i molisani” e di “lavorare compatti per portare a casa risultati concreti nell’interesse della nostra Regione, della Provincia e di tutti i nostri concittadini”.

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