Campobasso

Paga il debito con l’avvocato, stipendio ‘salvo’ per il consigliere comunale inadempiente

L'eletto doveva versare 4mila euro al suo legale che aveva deciso di pignorare i gettoni di presenza versati per la partecipazione alle riunioni dell’assise civica e delle commissioni consiliari. Dopo aver saldato il conto, la comunicazione al Comune di Campobasso per la rinuncia della procedura.

Il caso aveva fatto parlare un bel po’ alla fine di luglio e suscitato curiosità a Palazzo San Giorgio e non solo. Parliamo della notizia (riportata in anteprima da Primonumero) del pignoramento dei gettoni di presenza ad un consigliere comunale di Campobasso. Era lo scorso 29 luglio quando il caso è scoppiato: il neo eletto, votato alle Amministrative del 26 maggio, non aveva fatto in tempo a insediarsi e a partecipare alla prima riunione dell’assise civica quando aveva ricevuto la ‘sorpresa’.

Doveva pagare circa 4mila euro a causa di un contenzioso legale. Il debito però non era stato saldato. E così l’avvocato Claudio Palladino aveva deciso di recuperare la somma dovuta dal cliente inadempiente (o ‘smemorato’?) pignorando i gettoni di presenza che vengono versati per la partecipazione alle riunioni dell’assise civica e delle commissioni consiliari consiliari. In pratica, è il guadagno dei consiglieri comunali eletti.

Della vicenda si sarebbe dovuto occupare anche il giudice del Tribunale di Campobasso che aveva già fissato l’udienza al prossimo 24 settembre.

Il contenzioso si è concluso qualche giorno fa, quando il misterioso consigliere comunale, il cui nome stato sempre top secret per motivi di privacy nonostante a palazzo San Giorgio si siano rincorse le voci sulla sua identità, ha saldato il conto con il legale. Per questo lo scorso 19 agosto il Settore risorse umane – Servizio trattamento economico e contributivo del personale, come si legge nella determina firmata dal dirigente Matteo Iacovelli, ha preso atto della “rinuncia alla procedura esecutiva” da parte dell’avvocato proprio per effetto dell’estinzione del debito.

L’eletto quindi percepirà regolarmente in gettoni di presenza durante la legislatura. In questo modo è riuscito a mettere in salvo il portafogli e probabilmente pure la faccia.