Sei stata al comizio del sindaco eletto o hai sottoscritto la sua lista elettorale? Se rispondi sì, sarai selezionata e ti avvicinerai al traguardo: diventare assessore.
Non è un gioco nè una parte del film ‘Qualunquemente’ del geniale e dissacrante Antonio Albanese che diede vita al personaggio di Cetto Laqualunque.
Questo è uno dei requisiti richiesti dall’avviso pubblico con cui il sindaco di Cercemaggiore Gino Donnino Mascia sta ricercando una donna da inserire nella sua giunta comunale per rispettare la parità di genere, come imposto dalla legge anche per i piccoli Comuni. Cercemaggiore conta 3700 abitanti e alle ultime elezioni è stata votata dai cittadini una amministrazione tutta muscoli e testosterone.
Per i Comuni con meno di 5mila abitanti non è obbligatorio inserire donne nelle liste dei candidati. Tuttavia la riforma Delrio impone comunque a tutte le amministrazioni comunali di inserire le famose “quote rosa” all’interno della giunta.
Per evitare il ritorno alle urne il sindaco di Cercemaggiore ha avviato dunque l’inedito ‘casting politico’, iniziato lo scorso 20 giugno, quando è stato emesso il bando per selezionare le cittadine interessate a ricoprire l’incarico fiduciario. Ci si poteva candidare entro il 26 luglio.
Lo scorso 6 agosto il primo cittadino ha reso noto l’esito della prima scrematura: undici donne hanno risposto all’appello. Tuttavia alcune sono state già scartate perché non avevano alcuni requisiti richiesti come la residenza nel comune di Cercemaggiore, altre invece non hanno presentato la necessaria documentazione, ma solo il curriculum. Infine altre ancora “non hanno assunto gli essenziali impegni richiesti”, come si legge nell’atto pubblicato sul sito dell’ente.
Le prossime candidate dunque potranno giocarsi le loro migliori chance nel colloquio valutativo previsto: una ad una ‘sfileranno’ davanti a Mascia e al segretario comunale Antonella Tabasso. Ma per poter arrivare alle fasi finali di questa inedita selezione bisognerà avere sei “criteri preferenziali”. Via libera se l’aspirante assessora ha sottoscritto la lista dell’attuale primo cittadino o se era presente al suo comizio elettorale. La selezione avrà un esito diverso se, al contrario, la candidata ha firmato la lista del suo sfidante alle urne o era al suo comizio elettorale. Un criterio che farà la differenza visto il “rapporto fiduciario” che Mascia intende instaurare con l’assessora.
Solo alla fine dei requisiti richiesti vengono indicati la conoscenza e la condivisione del programma amministrativo e paradossalmente “le esperienze maturate nei settori corrispondenti e profili richiesti per la carica di assessore comunale anche in relazione alle specifiche deleghe da conferire”.
L’avviso sta facendo parlare molto in paese, dove le malelingue riferiscono che si tratti di un escamotage progettato dal sindaco per poter inserire familiari o amici nella sua giunta. di sicuro il caso ha avuto già un’ampia eco nazionale per la sua particolarità. Probabilmente un caso unico in Italia. Chissà se ispirerà qualche comico o regista.