Comuni in 'guerra'

Contratto di sviluppo, sospetti e veleni sui progetti finanziati. Pd contro Toma, i sindaci: “Faremo ricorso”

Gli amministratori di una trentina di Comuni molisani pronti a impugnare il provvedimento di assegnazione dei finanziamenti a 66 progetti, mentre anche in Consiglio regionale i democratici Facciolla e Fanelli parlano di scarsa trasparenza e di un metodo di assegnazione dei fondi sbagliato: "Così il Molise torna indietro". Malumori anche da esponenti importanti della maggioranza guidata da Donato Toma: scontento il presidente dell'assise Salvatore Micone, mentre il sottosegretario Quintino Pallante accusa: "Fondi assegnati senza alcun criterio, con un risultato pessimo".

Tutti scontenti, sindaci e consiglieri regionali. La rivolta contro il Governo è il primo effetto del Contratto di sviluppo (il famoso Cis) firmato lo scorso febbraio con il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. 66 progetti finanziati su 365 presentati, fondi irrisori rispetto al budget necessario (220 milioni, ma servivano 2 miliardi). 

Oltre la metà del finanziamento – 129 milioni – al progetto sui tratturi di cui è capofila Campodipietra che ha coinvolto una cinquantina di altri comuni molisani. Altri 10 milioni sono stati assegnati ad una società privata gestita da imprenditori campani e molisani. Realizzeranno impianti sciistici a Campitello Matese. 

Due finanziamenti che provocano la prima protesta del Partito democratico che ha depositato una apposita interpellanza. Davanti ai giornalisti convocati in Consiglio regionale Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla non risparmiano critiche nei confronti del Governo nazionale e regionale. I due esponenti dem avevano proposto di concentrare le risorse su un’unica opera, il miglioramento della Bifernina.

Il risultato ottenuto pochi giorni dopo, quando è stata ufficializzata la graduatoria dei progetti e i relativi finanziamenti, è disastroso.

Sbagliato il metodo per l’individuazione dei progetti, scarsa trasparenza e nessun indirizzo da parte del governo regionale: ecco i principali ‘capi di accusa’ mossi dai consiglieri dem. 

Facciolla e Fanelli chiedono la verifica sulle modalità di valutazione dei progetti e la modifica della stessa classifica, oltre a contestare l’operato del governatore Toma.

Senza nulla togliere al progetto – si chiede l’ex assessore all’Agricoltura – ma come si fanno a investire 129 milioni sui 220 disponibili sul recupero dei tratturi, quando il Molise non ha le strade? E in tutto ciò, il presidente Toma ha svolto realmente il ruolo di coordinatore dei vari enti così come aveva preannunciato? Come sono stati valutati i progetti e da chi? O invece, come noi pensiamo, è successo che ognuno candidasse il suo progetto senza un minimo di coordinamento per scatenare l’ennesima guerra tra poveri?”. E ancora: “Come si sono espressi i valutatori regionali? Come hanno valutato il progetto del privato?”. Alla fine “si è scelta l’inutile strada del finanziamento a pioggia”.

Durissima Micaela Fanelli: “Stiamo scrivendo una delle pagine più brutte della storia del Molise“. Contesta il finanziamento ai Comuni per il recupero su tratturi perché “così il Molise continua a restare indietro, a non essere connesso col mondo. Si poteva scegliere di completare l’elettrificazione ferroviaria o di migliorare la Bifernina oppure di finanziare i tratturi che forse risponde all’idea di qualche funzionario capitolino e che non consentirà al Molise di fare un passo avanti, ma di tornare indietro”.

Invece sul finanziamento al progetto privato insiste: “Mentre finanziamo un privato con il Contratto di sviluppo, per le imprese molisano si aumentano le tasse a causa del debito sanitario e i 10 milioni assegnati al privato potevano essere usati per ripianare il deficit”. Dunque, “tutto è stato gestito nel modo peggiore, senza controlli e senza un indirizzo da parte del governo nazionale”.

Ci sono sospetti sui 10 milioni assegnati alla società che realizzerà gli impianti a Campitello Matese: “Abbiamo istituito una commissione per evitare intromissioni illegali nell’economia molisana e al presidente della commissione Vittorio Nola ho chiesto di convocare Sviluppo Italia per capire la procedura di assegnazione dei 10 milioni di euro a un’impresa privata”. Infine “perché una singola azienda, non si capisce sulla scorta di quale procedura, si è vista accordare un finanziamento di dieci milioni di euro per Campitello Matese, mentre, per esempio, quelle che vogliono accedere ai bandi della Regione debbano affrontare una enorme complessità burocratica per soli 25mila euro?”.

Voci critiche che si aggiungono a quelle espresse dalla maggioranza (il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone e Filomena Calenda ad esempio). Durante la conferenza stampa del Pd irrompe pure il sottosegretario Quintino Pallante: “Non si è mai vista una cosa del genere: si voleva avviare un percorso di condivisione. Abbiamo visto metodi peggiori di quelli usati quando avviene la distribuzione dei fondi a pioggia. I fondi sono stati dati senza nessun criterio e il risultato è pessimo”. 

E poi c’è il fronte dei sindaci che si sentono danneggiati. Dichiarano guerra al governo perchè, dice Paolo Manuele (primo cittadino di Civitacampomarano), “non c’è stata trasparenza” e “il provvedimento non è ancora stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. “Non è una battaglia del campanile – puntualizza ai giornalisti presenti alla conferenza stampa convocata all’Incubatore delle imprese di Campobasso – ma non tutti gli interventi finanziati ci convincono”.

I sindaci chiederanno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e a Invitalia di “dar conto alle amministrazioni e ai cittadini quali sono stati i criteri, i progetti non ammessi e i metodi utilizzati per la scelta dei progetti”. “Sono state date delle deroghe (a Campobasso, ad esempio, guidata dal pentastellato Roberto Gravina ndr) – insiste – e siamo oltre la legittimità dei procedimenti. Ricorso? Stiamo valutando tutte le strade perchè in alcuni casi controllore e controllato erano la stessa persona. Dunque, stiamo valutando azioni di carattere legale”. E sul finanziamento al privato: “E’ come se fosse stato dato un bancomat a qualcuno danneggiando sia gli enti pubblici che altri privati”.

Anche per il sindaco di Portocannone Giuseppe Caporicci “mancava un criterio condivisibile e misurabile per tutti. Ho visto la graduatoria, non ho capito perchè i nostri progetti non sono stati finanziati. Non abbiamo recriminazioni nei confronti delle amministrazioni che hanno ricevuto i finanziamenti, ma non può passare un messaggio di discrezionalità perchè parliamo di iniziative che arrivano dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Alla fine del summit viene inviato un documento a Roma per chiedere un incontro col premier. In calce all’atto le firme degli amministratori di Civitacampomarano, Sant’Agapito, Portocannone, Castelbottaccio, Cantalupo nel Sannio, Roccamandolfi, Torella, Riccia, Ferrazzano, Guardialfiera, Montefalcone nel Sannio, Palata, Acquaviva Collecroce, Mafalda, Tavenna, Castelmauro, Pietracatella, Limosano, San Massimo, Colle d’Anchise, San Giacomo degli Schiavoni, Petacciato, Mirabello, Roccavivara, Pietracupa, Gambatesa.