L'emergenza e le soluzioni

Senza una casa, il problema nascosto che toglie dignità: “Termolesi rifiutano l’affitto ai migranti”

Il convegno 'Housing first' in occasione della Giornata mondiale del rifugiato mette in evidenza una possibile soluzione al problema di chi non ha un tetto sotto cui vivere. "Ma anche chi può pagare un affitto si vede dire di no, come capita agli stranieri, specie se neri" denuncia La città invisibile.

Sembrano situazioni lontane dalla nostra quotidianità, invece succede anche sotto casa nostra. “A Termoli i migranti che escono dai centri di accoglienza, pur avendo i soldi per pagare un affitto, non lo trovano perché i proprietari di casa si rifiutano di affittare a loro gli appartamenti, spesso per il colore della pelle o la loro provenienza”.

La denuncia è di Francesco De Lellis de ‘La città invisibile’, associazione di volontariato che da oltre un anno e mezzo aiuta quotidianamente i senzatetto e senza fissa dimora, e che ha il polso della situazione.

Le sue parole davanti alla telecamera di Primonumero a margine del convegno ‘Housing first’, iniziativa nata in America e proposta ora anche a Termoli, dove ieri 27 giugno è stata illustrata in sala consiliare nell’ambito degli eventi della Giornata del rifugiato organizzata dalla Caritas col sostegno di diverse associazioni.

Iniziativa che mira a ribaltare l’attuale concezione dell’aiuto a persone in difficoltà abitativa, dando loro prima un tetto sotto cui stare, per cercare di creare quella rete di relazioni sociali che ridà vera dignità all’esistenza.

“La nostra città ha 30-40 persone stanziali senza fissa dimora più chi è in transito per giorni o mesi” ha detto De Lellis nell’intervista video qui proposta.

L’incontro, cui fra gli altri ha partecipato anche il dottor Angelo Malinconico del Centro di salute mentale, si è aperto coi saluti del sindaco Francesco Roberti, in carica da appena due settimane. “Da subito ci siamo occupati di situazioni di disagio, da quando sono sindaco sono stato nominato tutore di diverse persone che vivono situazioni di disagio. Noi siamo pronti al confronto e insieme possiamo dare un segnale”.

“Questo è un tema del tutto nuovo per l’Ambito sociale, è da studiare e valutare” ha detto il coordinatore Antonio Russo. “Ci siamo subito messi all’opera, invitando i responsabili dei 19 comuni dell’Ambito sociale a comunicarci il fabbisogno di tutte le loro realtà perché esiste un problema di alloggio. Molte volte è dovuto a una improvvisa povertà di nuclei familiari che ci si trovano senza accorgersene. La precarietà oltretutto porta alla rottura legame familiare ed è un problema che spesso non si conosce”.

Di particolare impatto il discorso del vescovo Gianfranco De Luca davanti a una attenta e numerosa platea: “Casa, lavoro e terra, questa è la triade che fa la dignità dell’uomo, come dice il Papa”.

Citando il passo del Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, monsignor De Luca ha dichiarato: “Il miracolo è la solidarietà. Il miracolo siamo noi. Anche nella nostra città parroci e Caritas vengono sollecitati non solo per le bollette da pagare, ma anche per gli sfratti. C’è questo problema che va messo all’ordine del giorno. C’è poi un altro fenomeno evidente, quello dei senza tetto e senza fissa dimora”.

Per De Luca “c’è anche un fatto culturale. Ci vuole educazione alla solidarietà ed è una sfida ci riguarda tutti. I giovani sono sensibili ma vanno aiutati a buttarsi in questo. Oggi c’è una cultura che sembra inospitale ai valori del Vangelo, quindi è più difficile. Ma è sempre la minoranza che fa da lievito alla fermentazione”.

Giuseppe Dardes, formatore Fio Psd, ha invece illustrato in una intervista video a Primonumero, in cosa consiste ‘Housing first’, cioè prima la casa. “È un approccio che ribalta la metodologia tradizionale d’aiuto per i senza fissa dimora. Conviene partire dalla casa e intorno costruire una rete di supporto e aiuto per queste persone”.

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