Politica & poltrone

Due commercialisti e un avvocato al vertice di Molise Dati: nominato il consiglio di amministrazione

Al vertice il dottor Giuseppe Tondi, che sarà affiancato nel consiglio di amministrazione dall'avvocato Francesco Del Basso e dalla dottoressa Cinzia Russo. La Romagnuolo si ribella: "Nomine degne del manuale Cencelli".

Cambia la governance alla Molise Dati, la società partecipata della Regione Molise: la giunta guidata dal presidente Donato Toma ha designato al vertice il dottor Giuseppe Tondi, che sarà affiancato nel consiglio di amministrazione dall’avvocato Francesco Del Basso e dalla dottoressa Cinzia Russo.

Nella delibera numero 210, approvata lo scorso 14 giugno, vengono definiti anche i loro emolumenti: “A ciascun componente del Consiglio di Amministrazione della Molise Dati spa è riconosciuto, per ciascun esercizio della carica, un compenso lordo ed omnicomprensivo di 15.000 euro ed in favore del presidente del Consiglio di Amministrazione un compenso lordo ed omnicomprensivo di 40mila euro”. 

Decade il vecchio Cda, designato nel dicembre del 2015 dall’ex governo regionale targato Frattura e composto dal presidente Maurizio Cacciavillani, dall’avvocato Domenico De Angelis e da Barbara Minelli sulla scorta delle dimissioni rassegnate dai componenti del precedente consiglio di amministrazione.

Il neo presidente di Molise Acque Tondi è un commercialista 64enne. Così come è commercialista anche la Russo, probabilmente entrambi conosciuti dal presidente Toma (come si ricorderà, anche lui proviene da questo settore).

Le nomine hanno creato un po’ di fibrillazioni in maggioranza. Durissimo l’affondo di Aida Romagnuolo: “Il Molise chiede lavoro. Ormai non se ne può più di questi colpi di mano che lentamente stanno demolendo quello che ormai resta di una Regione in agonia, una Regione che a questo punto non ha più neanche ragione di esistere. Ormai mancano le forze anche per resistere. Non me ne voglia il neo vertice della Molise Dati nominato dalla Giunta Regionale del Molise il 14 giugno scorso con il solito sistema del manuale Cencelli, ma il troppo stroppia. Trovo gravissimo infatti che oggi leggendo i giornali ho appurato delle nomine alla Molise Dati e che io, come consigliere regionale che ha votato il bilancio, non sia mai stata messa a conoscenza dei rituali blitz che regolarmente predispongono il giorno di venerdì. Me lo dicessero almeno il giorno prima, se è una prerogativa della Giunta, macché. A questo punto, chiedo ufficialmente al Presidente Toma, se il mio ruolo di consigliere regionale eletta dal popolo sia solo quello di votare tutti i suoi provvedimenti portati in Consiglio Regionale, oppure se il mio voto non è più indispensabile nelle votazioni. Perché se così fosse, comincerò seriamente a pensare di fare gruppo con chi tra i consiglieri della maggioranza la pensa come me ed è deciso a fermare con qualunque mezzo questa emorragia in atto”.

“Personalmente – ha continuato Romagnuolo – io a questo gioco al massacro non posso più starci, anche per il rispetto che devo ai molisani e ai miei elettori che troppo spesso vengono abbandonati e traditi dalla politica. Non posso più tacere. Trovo pertanto orribile che la gestione della Regione Molise avvenga in modo privatistico ed omertoso, come fosse il proprio orticello di casa e questo non è più tollerabile. Ovviamente, e lo ripeto, nulla contro i neonominati alla Molise Dati, ma il sistema di dividersi tutto tra le solite tre o quattro persone porta a far riflettere del perché della sconfitta politica a Campobasso. Ed è terribile – ha ancora proseguito Romagnuolo – anche il silenzio degli altri consiglieri regionali. Se far parte del Consiglio Regionale del Molise – ha concluso Aida Romagnuolo – significa solo alzare la mano, ebbene, se a breve non ci sarà una verifica di maggioranza, da questo momento abituatevi ad alzare a comando solo la vostra mano”.