Termoli

L’abbraccio del popolo alla Madonna a ‘llung: il martedì dopo Pasqua è condivisione e famiglia fotogallery

Passata la festività pasquale Termoli rinnova il suo amore per la Madonna a ‘llung, conosciuta da tutti i termolesi, o Madonna a Lungo per i forestieri, nel giorno che segue il lunedì in Albis che quest’anno è caduto martedì 23 aprile. Una festa sentita dall’intera comunità anche se, con il passare degli anni, ha mutato le consuetudini: fino alla metà degli anni 90 e la prima parte del nuovo millennio, centinaia di giovani si recavano qui, a 3 km dalla città, nel grazioso spazio tra la chiesetta e la vegetazione, posizionando zaini, asciugamani e teli per picnic sull’erba, crogiolandosi al sole in attesa del pranzo al sacco. Negli ultimi anni, invece, vuoi per il dilagarsi di cancelli ed inferriate che hanno delimitato la zona privata o per l’assenza di quei valori persi nel tempo, le scampagnate si sono ridotte drasticamente.

A cambiare, però, è stato solo il tessuto legato ai giovani: l’aspetto religioso resta un punto fermo, indissolubile nel tempo, che resiste all’inesorabile trascorrere del tempo. Un’abitudine che si è rinnovata anche quest’anno quando la chiesa ha iniziato a richiamare centinaia di fedeli che hanno occupato le panche dell’ex comunità di Santa Maria di Valentino, altrimenti detta Santa Maria Longa edificata intorno al 1600, e poi ribattezzata con il nome attuale.

Numerose le messe a disposizione che coprono l’intera giornata, per permettere a tutti di poter prendere parte. Particolarissima, ed imperdibile, è quella delle ore 16 che viene seguita dalla benedizione dei bambini. Un vero e proprio pellegrinaggio, da svolgesi inesorabilmente a piedi seguendo la strada che da Contrada Porticone porta alla chiesa, perfetto punto d’incontro tra le comunità di Termoli e San Giacomo.

A restare immutata è anche la parte culinaria: una volta giunti a destinazione si viene subito catturati dal profumo di fritti, fumi del barbecue e di cibi tipici, di strada, come la scapece, pesce azzurro di piccola taglia, solitamente razza o palombo, tagliato a fette, infarinato, fritto ed aggiunto in una salsa d’aceto bollito, aromatizzato allo zafferano, a marinare.

La Madonna a Lungo, però, non è solo una festa di riconnessione ai valori della religione, ma è soprattutto un luogo di ritrovo dove le persone si rincontrano dopo tanto tempo. È il caso di una coppia, moglie e marito, originaria di Arezzo, molto legata a Padre Luigi che, ormai da diversi anni, si trova nella Chiesa della Madonna della Vittoria: “Siamo tornati a Termoli dopo un anno e mezzo di assenza – raccontano a Primonumero.it – Abbiamo aiutato Padre Luigi a traslocare e da allora siamo rimasti legati a questa chiesa ed alla festività. Ci piace com’è tenuta, il cibo che da voi è fantastico, anche se ci sarebbe bisogno di più cura per la valorizzazione del vostro patrimonio”.

La vera bellezza della tradizione del martedì post-Pasqua sta proprio in questo, nella famiglia: che sia quella di sangue, che ci ha dato la vita e cresciuti, quella che ci creiamo quando scegliamo di vivere accanto ad un compagno o compagna, o quella che scegliamo condividendo la nostra quotidianità con gli amici. A qualunque si appartiene, l’importante è condividere i momenti.