Verso le comunali a termoli

Il centrodestra discute ma non trova la quadra. All’orizzonte un nome forte per il sindaco: Antonio D’Aimmo

Il figlio dell’ex Presidente della Regione e parlamentare Dc, sponsorizzato dal Governatore Toma, riporterebbe anche i Popolari di Niro nella coalizione. Ancora presto per ufficializzare candidature, ma il suo è il nome più “forte”. Intanto proseguono gli incontri fra partiti e movimenti civici, mentre è ormai tramontata l’ipotesi primarie

Niente primarie, non c’è il tempo né la voglia. Non c’è ancora una condivisione piena, né una data ultima entro la quale decidere. A oggi il centrodestra termolese non ha ancora scelto il proprio candidato sindaco né il metodo di scelta, sebbene i nomi sembrano moltiplicarsi invece di diminuire. Uno però sembra emergere maggiormente, ed è quello di Antonio D’Aimmo, il figlio dell’indimenticato presidente della Regione Molise fra gli anni Settanta e gli Ottanta, Florindo.

Lui per ora rimane in disparte, forse in attesa di una chiamata, anche se i bene informati riferiscono che l’ex consigliere regionale avrebbe dato la sua piena disponibilità in caso di coalizione unita. Dalla sua parte uno ‘sponsor’ non da poco, quello del governatore Donato Toma che si sarebbe speso a suo favore in più di una occasione.

Antonio D’Aimmo, classe 1958, ha alle spalle una breve carriera politica, essendo stato consigliere di maggioranza nell’ultimo segmento di presidenza Iorio, quello scaturito dalle elezioni regionali 2011, poi annullate. Al turno successivo, nel 2013, non venne eletto. Così come fallì la corsa al Senato che aveva tentato un anno fa, sempre col centrodestra.

Non è mai stata in discussione infatti la sua appartenenza alla coalizione. D’Aimmo è un democristiano doc, tanto che il papà Florindo è considerato uno degli esponenti storici della Dc in Molise, avendo svolto il ruolo di presidente della Regione e di parlamentare. Da poco la sede del consiglio regionale è stata intitolata proprio alla sua memoria.

Oggi 60enne, Antonio D’Aimmo è Dirigente amministrativo del Centro di Ricerca e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche “Giovanni Paolo II” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Campobasso. Sposato, padre di 3 figli. Quindi un esperto in una materia che rappresenta uno dei grossi problemi della nostra regione, sebbene lavori in quella sanità privata ma convenzionata che è divenuta negli anni concorrente ingombrante della sanità pubblica.

Chiaramente il suo non è l’unico nome venuto fuori in queste settimane di tavoli e discussioni interne al centrodestra. Rappresenta forse il nome che da Campobasso potrebbe essere tirato fuori al momento giusto come carta vincente per convincere tutti. Una decisione calata dall’alto però è proprio quello che i movimenti civici, nonché alcuni partiti, vogliono evitare.

Dobbiamo essere noi a decidere – ribadisce Costanzo Della Porta, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – e non aspettare che la scelta venga fatta a Campobasso. Per questo penso che bisogna trovare la condivisione sul nome e sul metodo”. A ostacolare il ricorso alle primarie, che il centrodestra ha scelto a Foggia, tanto per fare un esempio, i due maggiori partiti del gruppo, vale a dire Lega e Forza Italia. “Non siamo contrari ma non ci appassionano” le parole del numero uno regionale della Lega Luigi Mazzuto qualche giorno fa a Termoli.

Strada sbarrata quindi, ma il cerino resta in mano alla coalizione e si accorcia di giorno in giorno. “Non c’è proprio il tempo per fare le primarie. Noi l’avevamo proposto, ma altri partiti non le hanno volute” rivela Christian Zaami di Prima Termoli. Il suo è uno dei tanti movimenti civici fioriti in questo primo scorcio di 2019, a ridosso delle comunali del 26 maggio.

“Ci vedremo insieme agli altri movimenti civici per poi confrontarci coi partiti” dichiara il giovane esponente di centrodestra, confermando l’esistenza di un secondo ‘tavolo’ un po’ più locale di quello dei partiti al quale partecipano gli esponenti regionali. “Ma non è un tavolo alternativo, stiamo discutendo del candidato sindaco in una rosa di nomi” precisa. Zaami è vicino all’ex sindaco Antonio Di Brino, il quale a sua volta rappresenta Direzione Italia, che vede come nome forte in Molise l’ex governatore Michele Iorio.

Ma Di Brino è un nome che non accende l’entusiasmo della coalizione. Un po’ perché è reduce da un’esperienza da sindaco terminata anzitempo nel 2014, un po’ perché vederlo a capo della coalizione ostacolerebbe irrimediabilmente il ritorno all’ovile dei centristi e in particolare dei Popolari di Vincenzo Niro. I quali sono rimasti fedelmente con Sbrocca in maggioranza per cinque anni, ma molto probabilmente entro un mese saranno di nuovo nel centrodestra per le comunali 2019. Una mossa che rafforzerebbe di molto il centrodestra, qualora fosse unito, e sarebbe invece una mazzata per le velleità di riconferma dell’attuale sindaco.

Tuttavia Di Brino resta un nome sul tavolo, così come quello di Silvana Ciciola, sindacalista indicata da Fratelli d’Italia come propria candidata alla poltrona di sindaco. La Ciciola era già in lista con il Nuovo Centrodestra a fianco di Michele Marone nel 2014, quando riportò 197 preferenze restando però fuori dal consiglio comunale.

Esponente di Fratelli d’Italia è però anche Toni Spezzano, il quale guida la civica ‘Termoli nel futuro’ e ha espressamente detto di puntare a fare il sindaco. “Spezzano è un nostro dirigente, ma Fdi poteva fare un nome e ha fatto quello di Silvana Ciciola – commenta Della Porta -. La questione di fondo è la condivisione: tutti i nomi sono legittimi ma devono essere condivisi”.

Il vero problema resta questo. Tanti nomi, nessuna scelta. Mentre per Forza Italia resta sempre in ballo la proposta di Francesco Roberti, la Lega continua a non esprimersi e di sicuro non gradisce che fra le civiche a confronto con Di Brino c’è anche Prima il Molise, la novella formazione guidata da Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, fresche di espulsione dalla Lega. Come si conciliano le posizioni di Mazzuto, coordinatore regionale, con quelle di Romagnuolo che in Basso Molise ha diversi uomini al seguito? La presentazione delle liste sarà fra un mese esatto, la quadratura del cerchio ancora non c’è. A meno che un nome storico come quello di D’Aimmo metta tutti d’accordo.