Campobasso

Le primarie “scelgono” Facciolla, ma lanciano Durante nella corsa a palazzo San Giorgio: “Ci incontreremo la prossima settimana per confrontarci”

Resta aperta l’ipotesi della consultazione anticipata per scegliere il candidato sindaco di Campobasso: il pieno di voti ottenuto nel capoluogo favorirebbe il profilo dell’attuale presidente del Consiglio comunale, ma sarà il nuovo segretario regionale a dettare la linea dopo la fase di dialogo. I contesti differenti, in questo senso, potrebbero portare soluzioni differenti a Campobasso e Termoli. Intanto, sull’esito del 3 marzo Durante è chiaro: “Entriamo nel Pd dalla porta principale. Non mi sento sconfitto”.

I numeri sono numeri. Eppure, a volte, raccontano. E le primarie del Pd, in questo senso, hanno avuto cifre e percentuali non trascurabili, soprattutto per interpretare al meglio le sottili logiche connesse a equilibri e dinamiche interne; esercizi direttamente legati al futuro di un partito che vuole finalmente riappropriarsi di un’identità smarrita, come dimenticata per lungo tempo.

I numeri, sempre loro, ci dicono che a votare sono stati in più di 14mila e che il nuovo segretario regionale dem è Vittorino Facciolla. Ma un attento sguardo analitico evidenzia anche altri elementi, a partire dalla netta supremazia di Michele Durante a Campobasso. Un dato da non sottovalutare, soprattutto in ottica amministrative. 

E proprio il presidente del Consiglio comunale di palazzo San Giorgio è partito dall’importante risultato incassato per commentare le primarie di domenica scorsa: “Hanno rappresentato un successo e, al contempo, un bellissimo modo di rinascere come partito e come aggregazione di centrosinistra – ha spiegato questa mattina nella conferenza stampa di villino Madonna -. Si è superata ogni aspettativa relativa alla partecipazione, sia in relazione alle politiche che alle amministrative. Tutto ciò è il segnale che gli italiani, anche quelli che sino a qualche tempo fa avevano scelto di sostenere altri spazi, ora hanno fatto ritorno al Pd. Sono molto felice della vittoria di Zingaretti e logicamente di aver rappresentato la sua mozione, perché vogliamo scelte che parlino di novità, di rinnovamento, di confronto e apertura”.

Ma la sfida elettorale del 3 marzo ha incarnato anche una soddisfazione personale di assoluto rilievo e non bisogna essere necessariamente dei maliziosi per leggere nell’incetta di preferenze rimediata da Durante nel capoluogo una sorta di “jolly” prezioso, una carta importante da giocare sul tavolo del Pd e del centrosinistra tutto quando si tratterà di scegliere il candidato sindaco di Campobasso. 

“Sono felicissimo del voto locale e non sento di essere stato sconfitto, anzi: si tratta di un risultato di consenso enorme, che porterà nell’assemblea regionale 20 o 21 componenti di ‘Piazza Grande con Durante’ – ha commentato il presidente dell’assise comunale – ma a vincere è stato tutto il Pd, nel suo complesso. In un’analisi più generale, il dato di Campobasso parla chiaro: ha votato il doppio dei cittadini rispetto alle primarie di quattro anni fa. La mozione che rappresento ha preso il quadruplo dei voti di Facciolla. Abbiamo vinto nei grandi centri: Bojano, Larino, Capracotta, Ripalimosani, nell’area di Baranello e siamo riusciti a tenere testa a Termoli. È chiaro poi, che in altre zone e in altri piccoli comuni ci siano state percentuali bulgare a favore del neosegretario. Mi sento di dire, però, che il voto libero del Molise può essere accreditato alla mozione da me rappresentata e di questo  ringrazio tutti gli elettori: ora vogliamo scrivere una nuova pagina e un nuovo capitolo del futuro del Partito Democratico”.

Eppure c’è qualcuno che ha parlato di “flop durantiano”: “Evidentemente lo ha fatto chi prende lucciole per lanterne e non si rassegna alle batoste prese. Credo sia importante sottolineare invece che noi abbiamo partecipato a questa competizione con due sole liste integrate: una nazionale e una locale – ha puntualizzato Durante -. Il mio maggiore competitor, nonché attuale segretario del Pd Molise, ha invece potuto operare con cinque liste, perché oltre alle due regionali, piene di sindaci e amministratori, c’è stato il supporto delle liste nazionali di Martina e anche  quella di Giachetti aveva dei candidati nelle regionali di Facciolla”.

Il successo percentuale ottenuto nel capoluogo rafforzerebbe dunque il profilo dello stesso Durante in vista delle prossime amministrative, inquadrandolo appunto come uno dei papabili per la guida di palazzo San Giorgio. Ed era stato proprio l’attuale presidente del Consiglio comunale a paventare con entusiasmo l’ipotesi di procedere alle primarie anche per la scelta del candidato sindaco di Campobasso: “La mia è un’idea, che non posso confermare però da solo. Ma è un’idea che trova sostegno in quanto accaduto il 3 marzo scorso: quando si coinvolgono i cittadini in processi democratici e di condivisione così importanti si creano interesse, passione e polarizzazione: tutti elementi tesi poi a creare unità. Le primarie non sono forse un dogma, ma sicuramente la strada maestra”.

Un tema caldo, dunque, che sottende inoltre un’ulteriore, duplice, questione: il rapporto con Facciolla e le mosse scelte dal nuovo segretario regionale per venire a capo dell’ingarbugliata situazione delle amministrative, estremamente differente ad esempio in due centri nevralgici come Campobasso e Termoli.

“Ho chiamato Vittorino per fargli i complimenti ed i miei auguri, così come è giusto che sia. Nei prossimi giorni ci vedremo per fare una prima chiacchierata, tra noi due e con tutti i gruppi. Noi entriamo nel Pd dalla porta principale, dopo una competizione leale, trasparente e onesta. Entriamo per lavorare per il partito e per il centrosinistra, con dialettica e con dialogo. Ora però lasciamo sedimentare questo momento. Ci aspettano le europee e anche le comunali: vogliamo tornare ad amministrare dove non ci siamo e confermarci dove già governiamo. Ci incontreremo la settimana prossima e apriremo un nuovo dibattito per discutere sul da farsi”.

Si opterà per una scelta unitaria in entrambi i casi o resta aperta l’ipotesi di un approccio differente per il capoluogo e per il centro adriatico? In attesa dell’ “ardua sentenza” dei posteri, lo abbiamo chiesto proprio al nuovo segretario regionale del Pd, fresco di elezione: “In linea di principio – spiega Vittorino Facciolla – anch’io sono per la più larga partecipazione possibile dei cittadini, ma non possiamo assolutamente dimenticare il dato contestuale, i diversi contesti che ci troviamo dinanzi. Ne discuteremo insieme, ascolterò i circoli e gli eletti e poi decideremo. Scelte differenti sui due comuni per scegliere il candidato sindaco? Una soluzione che non caldeggio, ma che al momento non mi sento nemmeno di escludere”.