Colletorto

Collega rapinato in ambulatorio, i medici si ribellano: “Non è la prima volta, vogliamo sicurezza”

Netta presa di posizione dell'Ordine dei medici dopo il fattaccio di Colletorto: "Va fissato senza ulteriore ritardo all’Asrem l'incontro per l'individuazione delle soluzioni appropriate"

I medici vanno protetti, anche con sistemi di videosorveglianza. Non lo dicono chiaramente, ma sindacati e Ordine dei medici intervengono sulla notizia della rapina ai danni di un dottore nell’ambulatorio comunale di Colletorto non solo per dare solidarietà, quanto per chiedere provvedimenti che diano maggiore tranquillità a coloro che svolgono il servizio di guardia medica.

Il fatto è accaduto domenica sera 10 febbraio intorno alle 21,30 nei locali di Largo Europa. A quanto pare, un paziente aveva da poco lasciato l’ambulatorio quando un giovane col cappuccio in testa si sarebbe presentato all’ingresso davanti al dottore che aveva appena chiuso la porta. Gli avrebbe intimato di dargli tutto quello che aveva per poi fuggire con la banconota da 50 euro che il medico gli ha consegnato per non rischiare conseguenze peggiori.

Sul caso stanno indagando i Carabinieri della stazione di Colletorto che hanno ascoltato il racconto del professionista e hanno effettuato gli accertamenti. Purtroppo però il caso molisano si lega ad altri già avvenuti in Italia di aggressioni ai danni di medici che svolgono il servizio di guardia. Un fatto che ripropone l’esigenza di dotare gli ambulatori di videosorveglianza o altri sistemi di sicurezza.

Sul caso, come detto, non mancano le prese di posizioni anche forti. I presidenti e i consigli direttivi degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri delle province di Campobasso e Isernia, già costituiti in un coordinamento regionale, esprimono “piena solidarietà al collega medico che, questa notte, è stato vittima di un’aggressione durante il suo turno di guardia medica nel Comune di Colletorto, per fortuna risolto così senza gravi conseguenze”.

Secondo l’Ordine dei medici “si tratta purtroppo dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari di cui da tempo le cronache riferiscono, specie con riferimento al sud Italia, che sta assumendo ormai carattere di preoccupante serialità anche nella nostra regione. Non è la prima volta, infatti che episodi di aggressione si verificano nelle sedi regionali di continuità assistenziale e per questo il coordinamento regionale di Campobasso ha più volte in passato e anche ultimamente, sollecitato gli organi preposti ad adottare le opportune misure di sicurezza negli ambienti di lavoro, dopo aver puntualmente individuato e segnalato le criticità delle varie sedi dislocate sul territorio”.

La richiesta di intervento è netta e non ammetterà ulteriori rinvii. “Data l’urgenza e la gravità della situazione sia ospita quindi, che venga fissato senza ulteriore ritardo all’Asrem l’incontro per l’individuazione delle soluzioni appropriate”.

L’Ordine dei medici avverte che “in caso di persistente inerzia delle opportune iniziative da assumere nelle sedi competenti, tutela della sicurezza e della dignità degli operatori del servizio”.

Anche dal sindacalista Fimmg Giancarlo Totaro è stata espressa “la solidarietà più sentita al collega di Guardia medica di Colletorto che ha subito la rapina. Ancora una volta un medico di guardia medica vede messa a rischio la propria incolumità in Molise, ma il fenomeno è chiaramente generalizzato. I medici di guardia medica sono quelli che più di tutti sono esposti al rischio di incolumità personale ed il Molise non fa eccezione”.

Secondo Totaro “bisognerà affrontare integralmente e costruttivamente la problematica strutturale di come organizzare al meglio la sicurezza dei colleghi di guardia medica, non in preda all’emozione del momento ma con la serenità e l’impegno vero di unire le forze della Asrem con quelle dei colleghi medici perché è facile capire che su questo argomento si è tutti d’accordo e non c’è alcuna divisione di intenti”.

Sulla questione è intervenuta anche la leader della Uil Molise Tecla Boccardo. “Era il 27 novembre quando diffondemmo una nota alla stampa in cui ci dichiaravamo preoccupati rispetto al rischio di aggressioni nei confronti dei medici che sono di guardia nei comuni molisani. E puntualmente, ci avevamo visto lungo”.

Secondo la segretaria regionale della Uil “da mesi sollecitiamo l’Asrem rispetto alla questione e chiediamo azioni e misure volte a tutelare il personale in forze presso i Comuni, special modo più isolati e quello che opera nei pronto soccorso, statisticamente più a rischio aggressione.

Continuiamo a essere preoccupati rispetto alla sicurezza di questi medici, particolarmente per quelle dottoresse che spesso operano in condizioni di isolamento e si vedono costrette a portare con loro familiari e amici per poter lavorare in relativa serenità.

La Uil Fpl nazionale, come dicemmo ormai tre mesi fa, su proposta del Segretario Generale Michelangelo Librandi, ha deciso di lanciare una proposta di legge da presentare in Parlamento per garantire la sicurezza dei dipendenti, supportata da una raccolta firme già in corso in tanti luoghi di lavoro e sedi sindacali, anche in Molise.

Il nostro auspicio – conclude Boccardo – è che alla luce di questo nuovo increscioso episodio, la struttura Commissariale, e  l’Asrem, in quanto datore di lavoro, insieme alla Regione Molise, attivino prima dei protocolli di intesa con le forze di polizia al fine di controllare in maniera metodica questi ambienti sanitari e le guardie mediche e poi, direttamente, si adoperi attraverso dei miglioramenti strutturali e tecnologici affinché tali luoghi di lavoro abbiamo un livello di sicurezza accettabile”.

 

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