Termoli

Omicidio stradale, il 52enne positivo alla droga piantonato in commissariato. Non ci sarà l’autopsia sulla vittima

Bartolo D'Adderio è in stato di fermo, piantonato dai Vigili Urbani nella cella del commissariato di Termoli. Nelle prossime ore sarà processato per direttissima. Il 52enne che ha travolto un anziano in via Martiri della Resistenza sotto effetto di cocaina e marijuana rischia fino a 10 anni di carcere. Intanto la salma è sta restituita alla famiglia per i funerali. Il magistrato non ha ritenuto necessario procedere all'autopsia.

Ha trascorso la notte nella cella del commissariato di via Cina, su decisione del Pm Marianna Meo che, dopo aver optato per gli arresti domiciliari, ha cambiato idea viste le condizioni di Bartolo d’Adderio, il 52enne che ieri pomeriggio in via Martiri della Resistenza ha investito e ucciso Donato Rubortone, 82 anni e che è tremendamente provato dall’accaduto, in stato di choc e prostrazione.

Il conducente infatti, risultato positivo a sostanze stupefacenti e psicotrope (cocaina e marijuana), non era sufficientemente lucido da poter tornare a casa per gli arresti domiciliari. Il magistrato ha modificato l’ordinanza restrittiva stabilendo il ricovero nella cella di sicurezza di polizia, dal momento che la Municipale non dispone di analoghi servizi.

Qui è stato piantonato tutta la notte dai vigili urbani, che questa mattina stanno mettendo insieme la voluminosa documentazione relativa al 52enne da inviare in Procura il prima possibile.

L’accusa è omicidio stradale aggravato. Di questo dovrà rispondere D’Adderio, che stava guidando una Yaris di proprietà della moglie di un amico e che già in passato ha avuto problemi di patente, che gli era stata una volta ritirata proprio per abusi di sostanze.

Sotto accusa, nella prima ricostruzione, anche l’alta velocità. L’auto, sfondata nella parte posteriore per il violentissimo impatto contro l’anziano pedone che attraversava la strada, si è fermata quasi 200 metri oltre.

Una posizione, quella del 52enne, molto compromessa e per la quale rischia oltre 10 anni di carcere. E’ difeso da Pino Sciarretta, penalista termolese che lo ha assistito durante le formalità che ieri sera sono andati avanti per ore, dopo l’ispezione cadaverica del medico legale di Foggia sulla salma della vittima, che si trova ancora in obitorio. L’avvocato assisterà domani, giovedì, il suo assistito, con il quale ha parlato a lungo riscontrando un grande malessere e dolore per l’accaduto, per l’interrogatorio di garanzia e la convalida del fermo.

 

La famiglia Rubortone ha appreso nel primo pomeriggio di oggi dal magistrato di Larino che la salma può essere restituita per i funerali. Non ci sarà infatti l’autopsia sul corpo di Rubortone, che non è stata ritenuta necessaria alla luce della chiarezza della dinamica e degli elementi di prova a carico. La città è sconvolta da quanto accaduto.

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