I Misteri di Paolo Saverio Di Zinno, da una parte. Il terzo segreto di Fatima dall’alto. Due fatti lontani nel tempo e nello spazio, impossibili da legare. Solo in apparenza però. Soltanto restando alla superficie delle cose. In realtà, tra i due eventi esiste un collegamento.
Simboli, numeri, coincidenze. Intrecciati in un disegno più ampio, divino. Lo studio dell’architetto molisano Marco Felice ordina e mette in luce i ‘fili invisibili’ che legano gli ingegni che il 2 dicembre sfileranno eccezionalmente in omaggio ai 300 anni dalla nascita dello scultore e uno dei misteri della fede cattolica, il messaggio che la Madonna ha lasciato apparendo ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francisco tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917. Numeri legati pure all’apparizione della Madonna Addolorata di Castelpetroso, in Molise, la ‘patria’ degli Ingegni.
“I numeri vanno messi in un ordine che hanno un logica che comprende tutto”, spiega lui nel suo studio che sorge nelle campagne tra Vinchiaturo e San Giuliano del Sannio, a pochi passi dal crocevia definito ‘quattro vianove’. Con i suoi pannelli ha riempito tre stanze dello stabile da lui progettato e nel quale da alcuni anni approfondisce numeri e coincidenze. Ecco, le coincidenze. Lo scienziato Einstein diceva che “le coincidenze sono il modo con cui Dio si rende anonimo“. E questo è uno dei capisaldi che guida l’operato del professionista originario di Vinchiaturo che ha iniziato i suoi studi dopo aver accompagnato un amico in un pellegrinaggio a Medjugorie, la famosa città della Bosnia dove nel 1981 sarebbe apparsa la Vergine Maria.
Il Molise, dal suo punto di vista, ha un legame speciale e profondo con la Madonna. Non solo perchè anche a Castelpetroso la Madonna è apparsa proprio nel luogo in cui è stato realizzato poi il santuario. “Il Molise è il luogo scelto per la dimostrazione della presenza del divino“, la tesi di Felice.
Questa volta con i suoi studi si spinge oltre. Il 30 novembre, quasi alla vigilia dell’uscita straordinaria dei Misteri, davanti a giornalisti e curiosi dimostra che “il terzo segreto di Fatima si spiega con i Misteri”, afferma il professionista. Già la data scelta per la sfilata degli Ingegni è emblematica: il 2 dicembre si celebra santa Bibiana, che è il nome di una delle veggenti a cui l’Addolorata (patrona del Molise) apparve a Castelpetroso.
Mentre il Corpus Domini “che si celebra dal 1768” per una serie di conteggi restituisce un numero, 129, ossia “gli anni tra i 100 anni di Fatima e le apparizioni di Castelpetroso”. L’architetto svela i suoi calcoli con date e numeri, ragionamenti che partono dai tre parametri: peso, altezza e il numero delle persone che salgono sui tredici Misteri. Alla fine c’è sempre un numero ricorrente, il 13 maggio, quello della prima apparizione di Fatima. “I conti tornano sempre – incalza – tutti i numeri si intersecano con i Misteri”.
Oltre ai numeri ci sono i simboli: lo specchio della tunzella del mistero di Sant’Antonio Abate, ad esempio. Invece ‘decifrando’ il termine ‘donzella’ si ricava il 666, “il numero della bestia”, ossia del Diavolo. E ancora: il trono rovesciato sull’ingegno di San Michele “è un riferimento all’apocalisse” e dall’intreccio del codice alfanumerico affiora il numero di Satana e di nuovo torna il giorno dell’apparizione di Fatima.
Perfino la data di morte dello scultore Paolo Saverio di Zinno si collega ad un numero che i molisani ricordano bene: 11.32. E’ l’ora del terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, quando i bambini e la loro maestre vennero uccisi dal crollo delle macerie della scuola ‘Jovine’. ‘Decifrando’ i numeri legati a quella tragedia, si arriva al 1269, ossia l’altezza del monte Patalecchia dove, secondo Felice, c’è il volto di Dio.