Dal consiglio regionale

Commissario esterno per la sanità, Fanelli (Pd): “Fallimento politico del presidente Toma”

Forze politiche in subbuglio dopo l'approvazione della norma che stabilisce l'incompatibilità tra il governatore e il commissario per la sanità. Il consigliere regionale del Pd Micaela Fanelli: "La Lega non è riuscita a dare manforte al suo presidente e ora siamo esautorati dall'80%del bilancio".

Nei palazzi del potere l’approvazione della norma che stabilisce l’incompatibilità tra governatore e commissario per la sanità ha provocato reazioni diverse: i 5 Stelle esultano, la maggioranza di centrodestra è in subbuglio. Il Pd invece parla di un “fallimento politico del presidente della Regione Toma, che non è riuscito nel suo intento e desiderio più grande, sul quale ha speso grandi energie fin dal primo giorno del suo insediamento. Non sarà Commissario alla Sanità e per questo si ritroverà a gestire solo un quarto delle risorse regionali”. È pepato il commento della consigliera regionale Micaela Fanelli sulla vicenda.

La segretaria uscente del Partito democratico accusa la Lega (“non sono serviti gli ‘ottimi rapporti’ con il ministro Salvini”) e la coalizione che sostiene Toma. Perché, osserva, “non è servito l’appello della sua maggioranza che, da sola in Consiglio regionale, aveva fatto voti al Governo per scongiurare quello che fin da subito era apparso chiarissimo: Roma non ascolta più i governatori e decide tutto da sola”.

Ma questo “non è un bene per il Molise e per tutte le altre Regioni d’Italia”.

A meno di altri colpi di scena legati, ad esempio, a possibili ricorsi alla Corte costituzionale contro il decreto fiscale, per l’ex sindaco di Riccia “resta solo la speranza che questa decisione sia davvero utile alla sanità molisana e che il presidente Toma riesca ad instaurare un’immediata sintonia d’azione con il nuovo commissario alla Sanità, chiunque esso sia”.

Ora dunque Toma deve “pretendere maggiore peso politico nazionale dalla sua maggioranza, che con tutta evidenza, in particolare la Lega, non è riuscita a dare manforte al suo presidente” e, aggiunge Fanelli, “coinvolgere maggiormente le forze d’opposizione, il partenariato, l’associazionismo ed i comitati, che non possono più essere solo informati dell’attività politica – finora improduttiva in termini di risultati – ma devono essere messi nelle condizioni di contribuire a delineare una nuova strada da percorrere nell’interesse generale della regione”.

Insomma, è necessario un cambio di rotta dal momento che “si sta per essere esautorati dell’80% del bilancio”. Un riferimento alla fetta di risorse previste nel bilancio regionale per la sanità. Quindi, conclude l’esponente del Pd, “è necessario, oggi come non mai, serrare i ranghi politici e sociali, mostrarsi uniti e per questo più forti, abbandonando ogni tatticismo in favore di una visione più alta che riporti al centro le esigenze del Molise e dei molisani. Che non hanno più bisogno di proclami, ma di fatti e risultati. Quelli promessi in campagna elettorale dai governi di centrodestra, di cui, dopo quasi sei mesi, non c’è ancora traccia”.