Il via libera al decreto fiscale

Via libera alla norma anti Toma: non sarà commissario alla sanità. 5 Stelle esulta, la sponda leghista non è arrivata

Ieri sera il governo Lega-M5S ha approvato nel decreto fiscale la legge che sancisce l'incompatibilità tra governatore e commissario alla sanità. L'ira del capo della Giunta: "Una brutta pagina per l’autonomia delle Regioni e per la democrazia del Paese”. Subito dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto (che deve essere firmato dal presidente Mattarella) la nomina del nuovo commissario alla sanità in Molise.

Il dado è tratto, avrebbero detto i latini. Il governatore Donato Toma non sarà commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo nella sanità in Molise. La decisione del governo Lega-M5S è ora nero su bianco, sancita in una norma che ufficializza l’incompatibilità tra le due figure nel decreto fiscale approvato ieri, 15 ottobre.

Solo tre giorni fa il capo della Giunta regionale ha annunciato la Stroke unit e la riapertura del reparto di Neurologia al Cardarelli di Campobasso, oltre alla prossima inaugurazione di Nefrologia al Caracciolo di Agnone. Ancora prima Toma aveva pure invocato un intervento del vicepremier Matteo Salvini, alleato nel suo governo (a rappresentare la Lega c’è l’assessore Luigi Mazzuto, ndr) e nella sua maggioranza.

Ma l’attesa sponda leghista non è arrivata. Anzi, Palazzo Chigi è andato avanti per la sua strada, nonostante un primo intoppo: il provvedimento per stoppare la figura del presidente-commissario era stato già inserito nel ‘decreto emergenze’, poi è stato stralciato dal capo dello Stato Sergio Mattarella.

Così in una sera di metà ottobre l’esecutivo ha decretato che “non sarà più possibile che un presidente di Regione possa fare anche il commissario per la sanità nella sua regione”, come riferito dal vice premier Luigi Di Maio.

Parole che vengono rilanciate in un post su Facebook dal deputato molisano di M5S Antonio Federico. “Un concetto semplice, ma decisivo. In Molise abbiamo bisogno di figure terze che siano lontane da condizionamenti particolari, come quelli della sanità privata, e che abbiano una visione non ragionieristica, ma improntata alla garanzia delle cure e delle emergenze anche in un territorio difficile come quello molisano. Ora dritti verso una sanità pubblica e di qualità!”. Una punzecchiatura al potente alleato di Donato Toma, l’europarlamentare Aldo Patriciello, proprietario del Neuromed e sostenitore nella passata legislatura pure del presidente-commissario Paolo di Laura Frattura. E’ durante il suo mandato che diventa effettivo lo sbilanciamento verso i privati e inizia la riorganizzazione (che per i comitati è uno smantellamento) degli ospedali pubblici.

Dalle parti di via Genova le reazioni invece sono state furibonde. Ieri sera, intervistato dall’Ansa, Toma ha sottolineato che “se l’incompatibilità del ruolo di presidente della Regione e Commissario alla Sanità non poteva essere stabilita attraverso un Decreto legge (dl Emergenze), non vedo perché oggi possa essere deliberata sempre con Decreto legge (dl fisco). Anche in questo caso non c’è il carattere della necessità e urgenza“.

Il giorno dopo, però, da palazzo Vitale viene diramato alle redazioni giornalistiche un comunicato ufficiale. Il presidente ribadisce “contrarietà e stupore”. I toni questa volta sono diversi: “Il presidente della Regione, sempreché anche questa volta la norma sull’incompatibilità non venga stralciata dal Capo dello Stato, viene privato della facoltà di tutelare il sacrosanto diritto alla salute dei molisani, che lo hanno democraticamente eletto. Ne prendiamo atto.

Non alzeremo barricate contro il nuovo commissario, ma saremo controllori inflessibili. Sulla salute non si scherza, né si può pensare di bypassare la volontà dei territori a forza di decreti legge che ignorano il voto dei molisani e le chiare prese di posizione del Consiglio regionale del Molise e della Conferenza delle regioni.

Una brutta pagina per l’autonomia delle Regioni e per la democrazia del Paese”.

Il decreto fiscale deve arrivare ora sul tavolo del presidente Sergio Mattarella per la firma. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il governo nominerà il nuovo commissario alla sanità in Molise. Non solo. L’incompatibilità tra presidente e commissario avrà i suoi effetti anche nelle altre Regioni in piano di rientro come Calabria, Lazio e Campania: nel primo caso, l’attuale commissario è Massimo Scura, nominato dal Governo Renzi il 13 marzo 2015, e sarà sostituito. Negli altri due casi, invece, entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale saranno rimossi i due governatori Zingaretti e De Luca.

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