Termoli

Crollo della produzione Fiat, il Soa: “Finita la politica self service”

Dicono la loro, sulla crisi che sta investendo la Fiat Fca di Termoli, il Soa (sindacato operai autorganizzati) e FLMuniti Cub (Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti Fca Termoli). Per le due sigle sindacali di base il calo  produttivo che ha colpito lo stabilimento di contrada di Rivolta del Re conferma: “ le nostre previsioni o meglio il fallimento di una politica industriale self service”.

Le ombre nere all’orizzonte, anticipate da primonumero.it, si sono materializzate prima del previsto in base anche alle notizie sui contratti prorogati e quelli trasformati a tempo indeterminato, ma soprattutto rispetto ai numeri di quei precari a cui nell’agosto scorso non venne rinnovato il contratto. Ieri, lunedì 4 settembre, la riunione del Comitato esecutivo dello stabilimento Fca termolese ha ufficializzato quanto da molto tempo si temeva.

“La Fiat Fca di Termoli conferma il calo produttivo, dopo pochi giorni dall’espulsione di alcuni giovani lavoratori, tra i quali anche alcuni padri di famiglia – spiegano Soa e FLMuniti Cub – L’ex amministratore delegato Sergio Marchionne già dallo scorso maggio, con la presentazione spettacolo del piano industriale, rimarcava esclusivamente le politiche finanziarie. Tradotto: altri ammortizzatori sociali e produzioni prevalentemente all’estero”.

Un calo di produzione che arriva “dopo sabati e domeniche comprese dentro la fabbrica”, rimarcano gli autorganizzati che poi non perdono l’occasione per criticare “i sindacati confederali” e i “leoni da tastiera” i quali ammonivano “chi osava evidenziare lo stato dei fatti con il solito stornello che purtroppo fuori c’è gente che è disoccupata senza fare un’analisi puntuale dello stato di cose in atto”.