Basso molise

A Roma troppe autoscale rotte e si “ruba” quella dei Vigili del Fuoco di Termoli: ora la sicurezza è in pericolo

E’ scomparsa l’unica autoscala di soccorso del territorio, fondamentale per garantire tempestività agli interventi di aiuto alle persone e strategica per la presenza di diverse industrie a rischio di incidente rilevante. Il Molise prima vittima della mancanza di investimenti nei soccorsi: l’autoscala di Termoli da 27 metri passa a Campobasso e quella di Campobasso da 37 metri finisce a Roma per decisione del ministero dell’Interno. Nella capitale troppi mezzi rotti e nessun budget per ripararli.

Da due giorni i vigili del fuoco del distaccamento di Termoli sono sprovvisti della loro autoscala. Il mezzo, particolarmente utile in caso di incendi in appartamento con persone bloccate all’interno, in fabbricati alti oppure per gli incidenti nelle industrie e specialmente nelle torri delle fabbriche chimiche, non c’è più. E questo perché serve a Roma, dove un bel po’ di autoscale sono rotte e non è stato stanziato alcun budget per ripararle.

 

La sintesi:  per andare incontro alle esigenze della Capitale, si saccheggia il Molise. È esattamente quello che è avvenuto domenica scorsa, quando da Roma sono arrivati a prelevare l’autoscala da 37 metri in dotazione ai vigili di Campobasso, che hanno ricevuto in cambio l’autoscala da 27 metri dei vigili di Termoli. I quali ora si ritrovano senza più il mezzo di soccorso e con una grande incognita per quanto riguarda l’esigenza della tempestività nei soccorsi.

 

La denuncia è di Conapo, sindacato autonomo dei pompieri, quello che annovera il maggior numero di iscritti nel corpo che dipende dal ministero dell’Interno. Il segretario provinciale Fabrizio Pece è esplicito: “I vigili del fuoco di Campobasso – dice riferendosi al personale in servizio in tutta la provincia – vivono con il terrore che da un momento all’altro vengano sottratti loro mezzi di soccorso per sopperire alle carenze in altri comandi del territorio nazionale. E questa volta è toccato al distaccamento di Termoli, visto che l’amministrazione ha pensato bene di prelevare una delle due autoscale in dotazione al comando di Campobasso disponendone l’invio a Roma”.

 

Messa così può sembrare una notizia di nicchia, una vicenda che si muove tra beghe logistiche e rogne organizzative, che poco ha a che vedere con la vita della popolazione molisana. Invece la faccenda è seria: privare un territorio che tra Termoli e l’hinterland, tra residenti e turisti, raggiunge in estate 300mila persone, è un fatto grave che si riflette direttamente sulla sicurezza.

 

Proviamo a immaginare cosa significa non avere l’autoscala quando, come si è verificato nella città adriatica solo qualche giorno fa, c’è una persona anziana che ha bisogno di un aiuto immediato al quarto piano di un palazzo. Con l’autoscala ci si arriva in un attimo e viene garantita la celerità del trasporto in ospedale. Con la scala manuale, quella di legno a pioli che si aggancia, ci si impiega almeno mezz’ora tra montaggio e sistemazione. E si sa che il tempo gioca un fattore fondamentale in molte situazioni. Stessa criticità se a Termoli deve arrivare l’autoscala da Campobasso: percorrere la Bifernina dal capoluogo alla costa non è una operazione che si svolga in una manciata di minuti.

 

“È inconcepibile – continua Fabrizio Pece – che un territorio come il BassoMolise venga privato di un mezzo di soccorso come l’autoscala, che risulta essere di primaria importanza. I residenti, i turisti e tutti i cittadini che vivono nel territorio di competenza del distaccamento di Termoli, da sempre abituati a vedere arrivare i vigili del fuoco con l’autoscala al seguito qualora l’intervento lo richiede, sappiano che se da oggi questo non potrà più accadere non è certo per volontà degli operatori del soccorso, ma di una amministrazione che ogni giorno è costretta a tirare una coperta sempre più corta andando a discapito della sicurezza del cittadino prima di tutto, e dei vigili del fuoco stessi che sono chiamati a intervenire>>.

 

La situazione sulla costa risulta ancora più drammatica se si considera la presenza di tre industrie a rischio di incidente rilevante nel nucleo industriale della Valle del Biferno. Qui, in caso di incidente, l’uso di un mezzo come l’autoscala risulta essere di fondamentale importanza per le operazioni di soccorso. è la garanzia di salvare vite e evitare disastri.

Ora la domanda è inevitabile: cosa accadrà? Il Molise lascerà imperturbabile che il saccheggio passi sotto silenzio, con tutti i rischi connessi? Della questione sono stati informati, nel frattempo, sia il Governatore Toma che il Prefetto.