Cronache

Entrano con una chiave e svaligiano il bar Regione: colpo da 50 mila euro. “Ora basta”

Colpaccio in centro in uno dei bar più conosciuti e frequentati di Campobasso. I ladri sono entrati nella notte tra martedì e mercoledì senza scassinare la saracinesca ma servendosi di una chiave: dal "Regione" sono state portate via sigarette, Gratta e vinci e marche da bollo per un valore che supera le 50mila euro. La titolare Ornella Gilotti sbotta: “Questa città non è quella di una volta, i controlli ci sono solo a Corpus Domini mentre qui, sotto i miei occhi, accade di tutto e di più. Sono stufa, non mi sento tutelata”.

Ornella Gilotti, titolare del Bar della Regione, nel cuore di Campobasso, snocciola il degrado incontro a quale il capoluogo è andato negli ultimi anni.
Lo fa con la precisione di chi ricorda i giorni migliori e adesso quelli più neri della propria esistenza.
E lo fa come vittima di un furto avvenuto nel suo esercizio commerciale la notte tra martedì e mercoledì e che gli ha causato danni per oltre 50mila euro.

Partendo da qui racconta una città che è cambiata in peggio e racconta la stanchezza di chi non si sente “protetta né tutelata” perché, dice, “è impensabile che chi è chiamato a sorvegliare sull’incolumità delle persone, lo faccia massicciamente soltanto in casi specifici. In occasione di feste come il Corpus Domini oppure per altri eventi straordinari. Qui il degrado si vive tutti i giorni ed è sotto gli occhi di tutti. A meno di 500 metri c’è villa Musenga, dove si spaccia ogni ora del giorno e della notte, si ritrovano gang e gruppi di giovani e giovanissimi che consumano droghe, alcol e commettono piccoli crimini. Adesso. E quando crescono? Che faranno se nessuno li ferma ora? Anche la Chiesa: che fa? Io penso che questi sacerdoti piuttosto che restare chiusi negli edifici di culto o predicare da un pulpito dovrebbero andare per strada e incontrare questi giovani. Potrebbe bastare una parola, un gesto per invogliarli a riflettere e a diventare persone oneste pur con sacrificio. E le forze dell’ordine dovrebbe essere più presenti e partecipi al disagio della popolazione. Invece noto che guardano con distacco e spesso con menefreghismo gli ‘incidenti’ cui andiamo incontro”.


Ornella è arrabbiata. È alle prese col bilancio di un furto che a cavallo di Corpus Domini, quando l’afflusso di turisti, visitatori e clienti abituali, è assai marcato gli ha creato danni rilevanti.
I ladri si sono introdotto, dicevamo, all’interno dell’attività commerciale la notte fra martedì e mercoledì. Lo hanno fatto senza alcun segno di scasso. Hanno aperto la saracinesca con una chiave e riempito il bottino di sigarette, biglietti “gratta e vinci” che erano arrivati proprio martedì mattina e valori bollati.
Per fuggire hanno utilizzato la porta che dà su Viale Elena servita da una saracinesca elettrica e quindi facilmente apribile senza attirare alcun sospetto.
Probabilmente il furto è stato eseguito dopo le tre di notte, perché fino a quell’ora nel locale che si trova proprio dirimpetto al Bar della Regione erano in corso i festeggiamenti per un compleanno.
E poi una dipendente ha raccontato che la giornata di martedì, un signore “insospettabile ma strano” le ha chiesto a che ora avrebbe chiuso il bar.
Una domanda alla quale sul momento la giovane non ha prestato attenzione né dato alcun peso. Oggi però, alla luce di quanto accaduto, fomenta dubbi e domande.


Alle 8 del mattino di mercoledì, Ornella ha fatto dunque i conti con un bar svaligiato e ha chiesto l’intervento della polizia. Sul posto la Volante e gli agenti della Scientifica che hanno eseguito i rilievi del caso e acquisito le immagini delle telecamere di alcune banche presenti nella zona. Ma Ornella anche al riguardo è diffidente. “Non avrò indietro il maltolto – dice – e nessuno mi risarcirà del danno che ho subito. Sono delusa e mortificata da uno Stato che non mi garantisce”.
Si spera dunque che quello che è successo al Bar della Regione sia stato registrato dalle telecamere a circuito chiuso installate all’esterno da altre attività. La polizia, infatti, le sta guardando e valutando.
Tuttavia resta l’amaro di un furto che ha quasi il sapore della beffa perché chi ha agito lo ha fatto senza alcuna remora, agendo in pieno centro cittadino, incurante del fatto che fosse la vigilia di una festività sentita e affollata dunque sicuro di poter agire quasi indisturbato.

Mi sono rotta – conclude Ornella – noi lavoriamo sette giorni su sette 14 ore al giorno: apriamo all’alba e chiudiamo dopo cena. Ma purtroppo anche qui, a Campobasso la notte (e non solo) è terra di nessuno, tutti fanno ciò che vogliono. Delinquenti conosciuti e nuove leve, ognuno è libero di agire come meglio crede tanto della giustizia non c’è certezza. A volte verrebbe quasi la voglia di gettare la spugna, ma qui ci lavoro io e altre persone. Garantiamo stipendi, sostentamento delle famiglie e servizi. Lo Stato? Ci ripaga esigendo tasse e tributi ma mancando laddove dovrebbe essere presente”.

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