Quasi un derby

Lupi-Vis Pesaro, il doppio ex Corazzini: “Tifosi rossoblù… decisivi. Braglia? Il top”

L'ex terzino sinistro è stato una colonna difensiva del Campobasso di Berardo e della Vis promossa in C1 nel 2000: "Ho bei ricordi di entrambe le esperienze. E poi ho avuto Braglia allenatore a Catanzaro: "Una garanzia, se la squadra lo segue vedremo un bel campionato".

Non un’avversaria dal ricco blasone la Vis Pesaro. Mai saliti in B in biancorossi, non tanti i calciatori passati da quelle parti che hanno fatto fortuna. I nove punti in classifica con Stellone in panchina, frutto di tre vittorie su cinque, depongono comunque a favore di una formazione che ha come obiettivo la salvezza, magari da conquistare senza gli affanni da playout dell’anno scorso. Numerose le sfide in serie D con il Campobasso. I tifosi del Lupo toccano ferro perché nelle ultime due partite a Selvapiana, sette e otto stagioni or sono, la Vis Pesaro ha vinto dominando. E non è che quest’anno si presenti con un biglietto da visita da comprimaria.

Pochi anche gli incroci tra i calciatori sull’asse Pesaro-Campobasso. Quelli a livelli più alti ci riportano ai tempi della serie B con Massimo Mauti e Loris Bonesso. Gianluca Tronto e Mario Giua, sempre tanti anni fa, tra gli altri giocatori che hanno vestito entrambe le casacche.

Ma l’atleta che ha lasciato certamente il ricordo migliore alle due latitudini è un altro, terzino sinistro di grandissima affidabilità, termolese, classe ’74. Certo che lo ricordate Marcello Corazzini, terzino del Campobasso di Mario Russo (29 presenze 2 gol) e della Vis Pesaro l’anno prima: 33 presenze un gol sempre in C2. Oggi Corazzini è tornato nella sua città, dedito a insegnare calcio ai giovani. E’ direttore tecnico di un Difesa Grande Termoli (Promozione) che in campionato non ingrana ma che ha il merito di schierare solo calciatori in erba: tutti ventenni, ma anche più giovani, recentemente ha esordito un 2007.

Nelle vesti di doppio ex lo abbiamo raggiunto telefonicamente per sapere cosa resta oggi delle esperienze con i rossoblù e la ‘Vis’. Non potevamo che partire dal Catanzaro, sì dalla formazione giallorossa in cui Marcello ha giocato per tre stagioni ottenendo la promozione in C1 (con 33 presenze e un gol, giallorossi terzi e ripescati) e una in serie B.
Annata sfortunata per lui quella che portò alla serie cadetta. Un grave infortunio lo costringe a saltare l’intero girone d’andata (il ritorno lo giocò in C2 nella Palmese). Sulla panchina del Catanzaro c’era proprio l’attuale guida tecnica del Campobasso: Piero Braglia.

“Per la squadra fu un campionato fantastico, ma io ero fermo. Ho tuttavia un grande ricordo di Braglia – racconta -. Ho avuto la fortuna di averlo come tecnico: grande professionista, scrupoloso, faceva stare bene il gruppo. Direi che è una garanzia per la categoria. Non lo dico solo io, parlano i numeri. Dove è andato ha fatto quasi sempre bene. Con lui il Catanzaro è tornato in B sono quattordici anni, con me c’era Giorgio Corona, con il quale avevo giocato a Campobasso (19 gol in 33 partite per la promozione, è a Catanzaro che ha spiccato il volo verso il grande calcio, ndr)”.

Dal passato al presente, Corazzini (pilastro difensivo in serie C con 268 partite e 10 gol) segue sempre con passione quella che oggi è la terza serie (unica). Domani per lui si gioca il derby Campobasso-Vis Pesaro: “Ho splendidi ricordi dell’annata con Mario Russo in panchina. Ero venuto a Campobasso scendendo di categoria. Il 6 giugno del 2000 in una storica finale playoff la squadra pesarese, di cui era punto fermo, Corazzini aveva infatti conquistato la C1, seguita nella finale di Arezzo da ben 4mila tifosi ‘vissini’. “Grande soddisfazione, tuttavia decisi di scendere a Campobasso perché Adelmo (Berardo, ndr) mi aveva parlato del suo progetto ambizioso. In effetti quella con i lupi fu un’annata per lunghi tratti fantastica in cui sfiorammo la promozione. Eravamo giovani e non ancora conosciuti da tutti, anche Giorgio (Corona) che veniva da un buon campionato a Tricase”.

Bei momenti, per l’ex difensore termolese, anche quelli vissuti a Pesaro l’anno prima: “La ‘Vis’ ha sempre avuto il pregio di non fare mai il passo più lungo della gamba. Una società e una squadra esperte, che proseguono con la forza della costanza, per tutti un avversario da prendere con le pinze”.

Alla nostra richiesta di un pronostico, Corazzini risponde così: “Sono in difficoltà avendo giocato da una parte e dall’altra, ma da molisano propendo per i lupi. Conosco la passione dei tifosi rossoblù, quando si parla di dodicesimo uomo sembra un’espressione retorica, ma io li ricordo i tifosi di Selvapiana, sono veramente una spinta a favore. Sulla lunga distanza – prosegue – non posso dire che campionato possano fare i rossoblù. Ricordiamoci che parliamo di una matricola, tuttavia se i ragazzi seguiranno il mister, si potranno fare belle cose, a mio giudizio”.

Cautamente ottimista, Corazzini incoraggia il Campobasso. Domani sera, se non sarà ad allenare i suoi ragazzi del Difesa Grande, guarderà certamente la partita, con un pizzico di nostalgia, forse, per quella fascia sinistra dove galoppava leggero la bellezza di 24 anni fa, lui termolese perfettamente a suo nella tana del lupo.

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