Campobasso

Censura in Rai ai Malatesta, M5S porta il caso in Parlamento: “Vicenda grave”. Venerdì sit-in di protesta

Salta l'intervista agli organizzatori del festival Draw the line per una t-shirt pro Palestina: il caso scuote l'opinione pubblica, il M5S annuncia che presenterà una interrogazione parlamentare alla Commissione di vigilanza Rai. E venerdì 30 agosto davanti alla sede di Campobasso ci sarà un sit in di protesta "per la libertà d'informazione e di espressione"

Una interrogazione rivolta alla Commissione di Vigilanza Rai sarà presentata dai parlamentari del M5S in merito al caso di censura in Rai all’associazione campobassana Malatesta. “Vogliamo capire se la dirigenza Rai sia al corrente di quanto accaduto e se ritenga compatibile un certo modo di fare informazione con le responsabilità e i compiti del servizio pubblico”.
Ad annunciarlo è il consigliere regionale Angelo Primiani intervenuto il giorno successivo al servizio realizzato nel capoluogo molisano dall’inviata di Uno Mattina Ilaria Grillini. La giornalista avrebbe chiesto a un rappresentante dell’associazione di girare la maglietta per rendere invisibile alle telecamere del programma di Rai Uno il piccolo logo coi colori della bandiera della Palestina. La troupe era in città per raccontare l’attività dell’associazione Malatesta che con le sue iniziative artistiche ha favorito il riscatto di alcuni quartieri popolari attraverso la street art nell’ambito del festival Draw The Line.
La reazione di sconcerto e dissenso è stata immediata: l’intervistato – che era stato invitato a parlare proprio dalla Rai – è andato via anche perché si trattava della t-shirt di un’altra associazione impegnata su progetti umanitari nella Striscia di Gaza (Gaza Freesyle) e con cui Malatesta collabora da dieci anni.

angelo primiani

“Invitare e poi di fatto impedire ad un cittadino di commentare una iniziativa socio-culturale a causa di una maglietta, per altro sulla prima rete televisiva nazionale, è un piccolo ma eloquente esempio del brutto periodo che vive la Rai e dell’insofferenza crescente che vive parte del Paese. Non credo – ha detto ancora Primiani – che tra i compiti di un giornalista ci sia quello di stabilire come debbano essere vestiti gli ospiti, né ritengo un disegno con i colori della Palestina motivo sufficiente per impedire un collegamento in tv o su qualsiasi altro media che faccia del pluralismo la propria ragion d’essere. Per questi motivi ritengo che l’episodio finisca per ledere l’articolo 21 della Costituzione a tutela del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Nell’esprimere solidarietà al rappresentante dell’associazione Malatesta, aggiungo che ho già preso contatti con i nostri portavoce in Parlamento per predisporre una interrogazione rivolta alla Commissione di Vigilanza Rai su una vicenda che merita di essere discussa e chiarita al più presto.

t-shirt Malatesta

Sempre oggi l’associazione Malatesta ha annunciato che venerdì 30 agosto dalle 18 e 30 davanti alla sede Rai Molise di Campobasso (in contrada Colle delle Api) si terrà un sit in di protesta “per la libertà di informazione e di espressione perché – hanno scritto – dopo quello che è successo ieri non possiamo rimanere in silenzio!”. 

Intanto gli ha espresso solidarietà Europa Verde Molise: “L’atteggiamento inqualificabile della giornalista, che ha proposto la ridicola soluzione di indossare la maglietta al contrario, è il risultato di una stagione di appiattimento dell’informazione pubblica su scelte governative di tentare ‘oscurare il grave conflitto nella striscia di Gaza che ormai conta un numero indicibile di vittime. Da undici mesi ci alziamo al mattino e contiamo i morti! Oggi sono arrivati a 150mila solo a Gaza, di cui 17mila bambini. La gente muore di fame, di sete, di mancanza di medicine e di cure ha detto due giorni fa Padre Ibrhaim Faltas, francescano di origini egiziane e Vicario della Custodia in Terra Santa. Queste sono prese di posizione servili e non rispecchiano il vero sentimento dell’opinione pubblica diffusa che, invece, segue con attenzione e apprensione il destino del popolo Palestinese e invoca un immediato cessate il fuoco e la fine del sanguinoso conflitto.
L’appoggio della società civile, anche occidentale, alla Palestina è infatti universale e conta anche su numerosi gruppi di ebrei pacifisti.
Questo vile episodio aggiunge, a una situazione di grave tensione mondiale, la preoccupazione che l’Italia possa definitivamente scivolare tra i Paesi meno affidabili per la libertà di informazione e per la libertà di espressione”.

Indignatissimo e fin dalle prime battute anche l’assessore comunale Simone Cretella (M5S) che già ieri ha scritto: “Un episodio che, seppur apparentemente di poco conto, dimostra quanto l’informazione pubblica della Rai svolga, attraverso mille sotterfugi come questo, un vergognoso ruolo di disinformazione e manipolazione unidirezionale di ogni prodotto televisivo che entra nelle nostre case, evidentemente eseguendo precise disposizioni governative. Viviamo giorni drammatici in cui assistiamo in diretta TV, oramai sempre più assuefatti ed indifferenti, al genocidio di un popolo, allo sterminio di decine di migliaia di bambini, al massacro senza fine di donne ed anziani innocenti, ma per il servizio pubblico della Rai l’oggetto dello scandalo da censurare è un piccolo aquilone rosso, bianco, verde e nero, impresso su una t-shirt di un ragazzo dal pensiero non omologato”.

Non ha ancora preso posizione, invece, il consigliere comunale Antonio Vinciguerra (anche lui del M5S) che ieri è comparso nella trasmissione Uno Mattina (elogiando e citando più volte l’associazione organizzatrice) e che oggi ha postato il servizio sulla sua bacheca facebook.

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