I balneatori incroceranno le braccia domani 9 agosto, quando gli ombrelloni degli stabilimenti balneari verranno aperti solo dopo le 9.30. Una protesta della categoria, da tempo sotto la ‘spada di Damocle’ della direttiva europea sulle concessioni, che Sib (il sindacato italiano balneatori) e Fiba Confesercenti hanno deciso di confermare. Anche perchè il Governo ha deciso di rinviare sine die – non prima di settembre – il da farsi.
Non c’è traccia infatti della questione sul Decreto cosiddetto Omnibus, varato ieri. “A valle delle interlocuzioni con la Commissione Europea, in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri verrà esaminato e approvato il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, al fine di stabilire un quadro giuridico certo per gli operatori e per le amministrazioni locali”, questa la nota di Palazzo Chigi, al termine dell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, che segna il rinvio dunque del nodo balneari, alla vigilia dello sciopero degli ombrelloni proclamato appunto per domani.
“C’è una vertenza che dura da 14 anni – dichiara Domenico Venditti, presidente Sib Molise -, da due anni aspettiamo una risposta dal Governo, che aveva promesso di risolvere la questione in maniera strutturale dopo gli appelli arrivati da tutte le Regioni e i Comuni, indipendentemente dall’orientamento politico. Ma nessuno ha fatto nulla. Il nostro è un grido di dolore. E non solo della balneazione ma di tutti gli imprenditori che operano su pubblico demanio, dai campeggi agli alberghi fino ai ristoranti che rischiano di perdere il lavoro e il frutto di anni di duro lavoro”. E ancora: “La situazione è gravissima: è in gioco il futuro di decine di famiglie, di onesti lavoratori che con passione, competenza e professionalità portano avanti il ‘fiore all’occhiello’ della nostra offerta turistica. Vorrebbero continuare ad esserlo. È urgente emanare un provvedimento legislativo chiarificatore sulla scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti – conclude Venditti – non si può discutere del futuro senza affrontare le problematiche del presente”.
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