Allarme in tutto l'adriatico

La mucillagine raggiunge le coste di Termoli, marineria già mobilitata

Non è tanto un problema per i bagnanti quanto per i pescatori. Per questo le associazioni di categoria hanno inoltrato una lettera agli organismi competenti per chiedere l'attivazione di misure di tutela sociale per i lavoratori del settore colpito da questo fenomeno naturale. E suggeriscono anche di anticipare la misura del fermo per il sistema dello strascico

È ormai allarme mucillagine in tutto l’Adriatico e la costa molisana non fa certo eccezione. Ed è un (altro) serio problema per il mondo della pesca perchè comporta difficoltà nel pescare e danni alle reti.

La massa gelatinosa che scoraggia i turisti dal fare il bagno, fenomeno che avviene soprattutto in Emilia Romagna e in altre coste dell’Italia settentrionale, ha fatto la sua comparsa anche vicino al porto di Termoli. Oggi diversi avvistamenti di questa sostanza, del tutto innocua ma spesso maleodorante, sono stati segnalati a nord del porto. La mucillagine crea seri problemi alle attività di pesca.

Mucillagine

 

Domenico Guidotti della Federcopesca, impegnato nella tutela della marineria termolese e delle attività legate al mare, ha spiegato: “Ce l’aspettavamo e abbiamo già segnalato il problema”.

La mucillagine è una presenza ciclica delle estati romagnole e nei giorni scorsi è tornata a far parlare di sé lungo gran parte della riviera adriatica, dal Veneto all’Abruzzo. Questa massa gelatinosa galleggiante, anche se non è pericolosa per la salute, è decisamente sgradita: una schiuma maleodorante e brutta da vedere, che si appiccica al corpo e rende il bagno un’esperienza piuttosto spiacevole. “Non è un problema per i turisti e i bagnanti – spiegano dalla marineria di Termoli – quanto piuttosto per i pescatori anche perché la mucillagine in questa fase si trova al largo e non sulla riva”. L’estate però è ancora lunga e l’allerta di albergatori e bagnini è ai massimi livelli.

mucillagine pescata

La mucillagine è il prodotto della fioritura di varie microalghe, che trovano la condizione ideale quando si verifica la combinazione di tre fenomeni naturali: abbondanti piogge primaverili, temperature elevate in estate e il mare poco agitato per molti giorni. Le piogge comportano un maggiore apporto di sali nutritivi e particelle organiche in mare, mentre il caldo fa proliferare le microalghe, che durante la fioritura rilasciano collosi polisaccaridi che tendono ad aggregarsi nelle formazioni note a tutti. Più tempo dura il mare calmo, più i cumuli si ingrandiscono.

mucillagine pescata

Le associazioni di categoria della pesca, tra cui AGCI AGRITAL, FEDAGRIPESCA e LEGACOOP AGROALIMENTA, riferiscono di un fenomeno esteso, presente sia in sospensione che sul fondo marino, che deriva probabilmente dalle alte temperature, dalla scarsa presenza di termoclino e dalle recenti abbondanti piogge. Le associazioni in una lettera, inoltrata agli organismi competenti e ai presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Puglia (nella foto sotto il porto alle Isole Tremiti, ndr) e Molise, hanno richiesto l’attivazione di misure di tutela sociale per i lavoratori della pesca colpiti e suggeriscono di anticipare la misura di fermo per il sistema dello strascico in alcuni compartimenti. Per gli altri sistemi di pesca, come draghe idrauliche, circuizioni e reti da posta, propongono soluzioni idonee per arginare gli effetti della mucillagine.

mucillagine tremiti

 

La prima segnalazione di mucillagine risale al 1729 e, da allora, la costa adriatica lotta contro questo fenomeno naturale, odiato dai turisti. Con la crisi climatica, il fenomeno sarà sempre più frequente, e solo le burrasche, per ora, sembrano essere l’unica soluzione naturale per contrastarlo.

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