L'intervista

Il sindaco di Pizzone apre alla centrale: “Ho visto il nuovo progetto di Enel, criticità superate”

Il comitato 'No Pizzone II' escluso dalla riunione con Enel e l'Amministrazione comunale in cui è stato illustrato il progetto rimodulato di una centrale idroelettrica: "Il sindaco Di Cristofano si comporta come se la questione fosse un affare privato, ignorando volutamente che la faccenda riguarda l’intera valle del Volturno e ben due regioni". Ma il primo cittadino replica: "Ideologici, fate ostruzionismo e non vivete qui tutto l'anno, l'ambiente sta a cuore anche a me ma anche non far scappare gli ultimi pochi giovani rimasti in paese"

Il 5 dicembre gli amministratori di Pizzone hanno incontrato i funzionari dell’Enel per il discusso progetto Pizzone II che, come è noto, prevede la realizzazione di una centrale idroelettrica che utilizza l’acqua dell’invaso di Castel San Vincenzo, splendido lago a due passi dall’abbazia di San Vincenzo al Volturno, in provincia di Isernia.

Contro l’iniziativa lottano da mesi ambientalisti riuniti in un coordinamento che avrebbero voluto prendere parte alla presentazione del progetto rimodulato in diverse sue parti dopo che gli stessi hanno presentato osservazioni per esprimere i timori che l’intervento potrebbe causare sul piano ambientale, naturalistico e paesaggistico.

Ma l’incontro si è svolto a porte chiuse alimentando ancor di più quel clima di sfiducia e sospetto verso l’impianto energetico “che dovrebbe nascere nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise in un contesto di alto valore ambientale, storico, archeologico, turistico”.

Per quale ragione il sindaco Vincenzo Di Cristofano ha voluto chiudere, non solo metaforicamente, la porta in faccia al comitato lo abbiamo chiesto proprio a lui.

Vincenzo Di Cristofano (sindaco Pizzone)

“La nostra amministrazione, in fatto di democrazia e trasparenza, non accetta lezioni da nessuno, ancora meno da chi vuole fare passare un NO ideologico e vuoto di contenuti… un ‘no punto e basta’. La scorsa settimana si è tenuto un altro incontro a Castel San Vincenzo ed è andata malissimo: ostruzionismo puro il loro, per ogni parola pronunciata da Enel c’erano contestazioni. Sei ore e mezzo in cui non è stato illustrato il progetto, non sono state mostrate le slide e in cui nessuno ha potuto capire nulla. Dovevano pur aspettarselo, dico io, che non li avremmo fatti entrare. Io sono un amministratore e ho a cuore la tutela dell’ambiente e della mia comunità, del resto, all’inizio sono stato il primo a dire no al progetto. Ma oggi è diverso, le osservazioni sono state recepite e abbiamo potuto vedere cosa è cambiato proprio perché non c’erano queste persone all’interno a disturbare chi vuole ascoltare e capire”.

Però, sindaco, è giusto anche che una popolazione, o almeno una parte di essa, se preoccupata vada rassicurata. Invece, tenendoli fuori, non gli avete dato modo di ascoltare. Perché?

“Perché sarebbe stata solo una riunione confusa, in questa fase il progetto non può essere visto da tutti visto che deve andare ancora in gara, tanto che non ci hanno permesso di filmare neppure a noi. Però, ripeto, c’erano consiglieri di maggioranza e opposizione oltre a me. Inoltre, come molti hanno già avuto modo di sentire, il presidente della Provincia di Isernia – che è anche sindaco (di Agnone) e geologo – ha visionato il progetto recandosi personalmente al ministero a Roma. E non mi pare abbia detto che di questo progetto non se ne può assolutamente discutere, anzi!”.

Ammesso pure che le condizioni ci siano, cosa cambia tra la prima versione e questa che avete visto voi?

“Il 99,9 per cento delle criticità sollevate sono state superate: intanto non ci saranno nove cantieri ma tre, la carotazione della montagna, che c’è già, non sarà fatta con gli esplosivi ma con una carotatrice adottando le adeguate precauzioni e controlli. I livelli dei laghi (quello di Castel San Vincenzo e l’invaso della Montagna Spaccata – quest’ultimo in territorio abruzzese – che dovrebbero alimentare la centrale) saranno ridimensionati per permettere la prosecuzione delle attività nautiche e balneari a 360 gradi. Infine, avevamo chiesto l’allontanamento del cavidotto all’esterno della rete urbana e Enel ha detto che lo stesso sarà interrato e non ce ne sarà un secondo perché utilizzerà quello già esistente”.

Insomma, oggi anche lei sembra molto più favorevole di un paio di mesi fa, sbaglio?

“Senta, sorvolando sui toni utilizzati da chi alla riunione voleva prender parte a tutti i costi e lasciando perdere pure tutte le loro provocazioni, compresa l’ipotesi che io stare svendendo il territorio per un bar, voglio solo dire a queste persone che siamo i primi a voler fare gli interessi della comunità e dell’ambiente. Ma io in paese ci vivo tutti i giorni, non vengo dalle nostre parti la domenica per fare una passeggiata col cane. E penso pure che un amministratore ha il dovere di creare occasioni di sviluppo, questo progetto può portarne, può dare qualche chance ai nostri ragazzi a chi vuol restare a Pizzone o Castel San Vincenzo. Noi lavoriamo per portare qualcosa di positivo in porto, qualcosa che vada nella direzione di uno sviluppo coerente e armonioso e se perdiamo questo treno non credo ne passeranno molti altri. Ora posso fare io una domanda?”

Certo sindaco ci mancherebbe.

“Ma chi dice no per ragioni, a mio avviso, solo ideologiche quali controproposte di sviluppo ha da fare per i territori che si spopolano e invecchiano a un ritmo preoccupante? Oggi eh, non tra altri quarant’anni, come certi progetti di sviluppo che non hanno mai visto la luce, e parlo, per esempio, di quello della Mainarde risalente agli anni novanta e di cui ancora aspettiamo la realizzazione”.

 

 

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