Termoli

Inquirenti vicini a dare un nome al senzatetto morto a Pozzo Dolce. Procura indaga per incendio doloso

Questa mattina nuovo sopralluogo tecnico con i vertici della Procura di Larino, Scientifica e Nia dei Vigili del Fuoco. "Vicini all'identità della vittima", un cittadino comunitario senza fissa dimora. Ancora molti punti da chiarire sulla natura del rogo: potrebbe essere stato accidentale, un fuoco sfuggito al controllo, oppure doloso per coprire la morte del clochard avvenuta per altre ragioni. Per l'autopsia bisogna aspettare.

La Procura della Repubblica di Larino sta accertando chi sia l’uomo morto a Pozzo Dolce, il cui corpo è stato trovato carbonizzato in un locale angusto, a destra dell’ingresso, adagiato a terra girato su un fianco, testa e spalle contro la parete. “Stiamo lavorando anche su questo, abbiamo alcune segnalazioni e la speranza è ottenere ulteriori riscontri nelle prossime ore, per poter rintracciare e informare la famiglia” dice la procuratrice capo di Larino Elvira Antonelli, che questa mattina ha partecipato al nuovo sopralluogo nell’area degradata dove mercoledì sera è stato scoperto il cadavere durante le operazioni di spegnimento di un incendio. Incendio che resta sotto troppi interrogativi: è stato accidentale, conseguenza di un fuoco acceso con carta e legno per scaldarsi sfuggito al controllo? E’ stata una ragazzata vandalica da parte di persone ignare che un clochard vivesse lì dentro? E’ stato un incendio doloso con la volontà di uccidere un uomo e perfino pianificato per coprire le prove di un reato più grave, come un omicidio?

Risposte non ce ne sono ancora. “Non possiamo escludere alcuno scenario, né accidentale né riconducibile a un evento doloso e perfino a un evento violento” ha riferito al termine degli accertamenti odierni la procuratrice Antonelli, confermando che “non sono stati trovati punti di innesco né acceleranti”. Il sopralluogo ha preso in esame gli spazi dove si è sviluppato il rogo che ha distrutto completamente la baracca, già in parte danneggiata da un incendio nello scorso luglio.

Pozzo dolce sopralluogo

La Procura indaga per incendio doloso contro ignoti. Al momento una diversa ipotesi di reato, in assenza di riscontri investigativi, sarebbe impraticabile. Sono state raccolte testimonianze fra alcuni senzatetto che frequentano la zona vicina la chiesa di Sant’Antonio, sopra Pozzo Dolce. Le ricerche si sono concentrate, anche grazie alle testimonianze raccolte dalla polizia fra i senzatetto e i volontari di associazioni che aiutano i poveri, sulla scomparsa – proprio da mercoledì – di un clochard di circa 40 anni, non italiano ma comunitario, forse romeno.

Il particolare è stato confermato anche dalle volontarie dell’associazione City Angels di Campomarino, che forniscono pasti serali il mercoledì sera. Nessuno però è stato in grado, almeno da quanto si è appreso, di ricollegare un volto specifico a una catenina di metallo a maglia piatta, una catenina cosiddetta a coda di topo, trovata al collo della vittima. L’unico indizio sopravvissuto all’azione del fuoco, che diventa elemento di riconoscimento cruciale in assenza di altro, abiti compresi. Tutto è andato bruciato, come pure eventuali residui di un fuoco acceso con cartone e legna per scaldarsi. Quello che è certo è che nella baracca non c’erano fornelletti, né attrezzature infiammabili.

Pozzo dolce sopralluogo

Si sta indagando per incendio doloso a carico di ignoti, dunque. Questa mattina al nuovo sopralluogo nel terrazzamento vista mare che versa in uno stato di completo degrado e abbandono da circa 10 anni hanno partecipato il Nucleo investigativo dei vigili del fuoco, la polizia scientifica, gli uomini del commissariato di Termoli coordinati da Riccardo Di Vittorio, la procuratrice capo di Larino Elvira Antonelli e il sostituto procuratore Marianna Meo, delegata alle indagini.

Non sono stati trovati punti di origine chiari, inneschi né acceleranti nemmeno oggi. Ora 115 e Scientifica lavoreranno gomito a gomito per ricostruire una ipotetica scena del crimine, facendo anche alcune “prove pratiche”. Tra qualche giorno consegneranno la relazione alla Procura.

L’autopsia sarà svolta a Chieti e sarà conferito incarico al professor D’Ovidio. Ma non subito. Per il momento la salma resta nell’ospedale San Timoteo di Termoli, dove è stata trasferita mercoledì sera al termine del lunghissimo pomeriggio di accertamenti sulla scena del crimine. L’obiettivo degli inquirenti è identificare in maniera formale la vittima affinché siano raggiunti dalla notizia i parenti che hanno diritto, come prevede la legge, a nominare un perito di parte per gli accertamenti irripetibili. Non è detto che questo possa accadere e in tal caso sarà proprio l’autopsia a dover confermare l’identità dell’uomo.

Incendio pozzo dolce

Al di là dei risvolti giudiziari, quella di Pozzo Dolce è una tragedia che implica altre tragedie silenti che si muovono sotto la pelle della città, e che in questo caso sono emerse come un urlo. Si deve registrare che non è stata detta una parola da parte degli amministratori, né dei consiglieri comunali di maggioranza né da quelli di minoranza. Il degrado di Pozzo Dolce, la sua condanna a discarica e luogo di abbandono, a quanto pare interessa solo quando ci sono da fare campagne elettorali o iniziative acchiappavoti. 

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