Nessun salto della quaglia, “ho amministrato per 10 anni il Comune di Campomarino a capo di liste civiche e questa volta ho fatto per la prima volta una scelta di campo candidandomi alla Regione con Forza Italia”. A dirlo è Gianfranco Cammilleri, medico di 53 anni e già sindaco di Campomarino. Non nasconde di essere stato corteggiato anche dal centro sinistra, né gli ottimi rapporti con alcuni esponenti di spicco dell’altra parte come Vittorino Facciolla.
“Io non amo gli estremismi, sono un moderato e riconosco a Silvio Berlusconi di aver svolto un ruolo determinante negli ultimi anni nei governi italiani”. In questa intervista con Antonello Barone per il format TUTTI CANDIDATI Cammilleri parla di sviluppo, consorzio industriale, territorio. Senza celare le preoccupazioni relative ai 500 esuberi dell’ attuale stabilimento Stellantis che sarà trasformato nella gigafactory ACC con l’imponente operazione industriale che avrà inizio nel 2026. “Centinaia di operai avranno difficoltà a trovare una occupazione – dice – ed è qui che deve entrare in gioco la politica”.
Positivo il giudizio sul candidato della coalizione avversaria Roberto Gravina, meno positivo il giudizio sul presidente governatore di centrodestra uscente Donato Toma. Per quanto riguarda Francesco Roberti, leader della sua coalizione, Cammilleri rinnova la stima e la speranza che se eletto “possa circondarsi di persone delle quali si fida, garantendo la rappresentatività anche al Basso Molise”.
Dall’ex sindaco oggi aspirante consigliere regionale un sincero giudizio politico su un centrodestra “che a livello nazionale ha il vento in poppa” con una certezza: “Una destra estrema non deve esistere, è un passato che abbiamo già vissuto e non dovrà tornare mai più e per questo è importante che ci siano persone che intervengano cercando di riportare la bilancia verso il centro. Auspico – conclude Gianfranco Cammilleri – un cambiamento anche nel centro-destra molisano”.
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