Il caso

“Bancomat per produzioni extraregionali, noi ignorati”, Sabelli chiede dimissioni dei vertici di Molise Cultura

Il numero uno di TeatriMolisani, unica impresa teatrale riconosciuta dal Ministero della Cultura e sostenuta dal Fus, ha attaccato duramente e pubblicamente l'Ente che dispone di 1.200.000 euro annui "ma che non ci ha mai sostenuto, ignorandoci"

Il presidente della cooperativa TeatriMolisani Stefano Sabelli ha chiesto ieri, 6 maggio, dal palco del teatro Fulvio di Guglionesi le dimissioni dei vertici a capo della Fondazione Molise Cultura.

“Siamo l’unica impresa teatrale riconosciuta dal Ministero della Cultura e sostenuta dal Fus (Fondo unico spettacolo, ndr) in Molise eppure da 15 anni la Fondazione ignora la nostra attività e le nostre produzioni, che peraltro consentono di produrre lavoro nel nostro territorio”. Senza mezzi termini il direttore artistico del Teatro del Loto nonché di quello di Guglionesi, ha tuonato chiedendo pubblicamente, di fronte a una numerosissima platea giunta in teatro per lo spettacolo di Domenico Iannacone (prodotto peraltro da TeatriMolisani insieme a ITC 2000), le dimissioni della presidente dell’Ente Antonella Presutti e del suo coordinatore Sandro Arca, non esitando a definire entrambi “assolutamente inadeguati al ruolo”.

Dunque la spiegazione, partendo da una guerra di cifre. “Noi abbiamo ricevuto dalla Regione Molise un sostegno di 20mila mentre la Fondazione dispone di circa un 1 milione e 200mila euro annui di fondi pubblici, appunto dalla Regione Molise”. Sottolineati dunque gli immani sforzi per la realizzazione delle stagioni artistiche, quest’anno oltremodo apprezzate e con un larghissimo seguito di pubblico.

Poi la spiegazione nel dettaglio: “La Fondazione da statuto (articolo 2) non può produrre perché sarebbe chiara alterazione di mercato ma può solo supportare il lavoro artistico prodotto da altri ma con una specifica specifica priorità ovvero quella verso le attività sviluppate nel territorio molisano. A questa prerogativa, però, salvo rare eccezioni, la Fondazione disattende da sempre preferendo in realtà rivolgersi e favorendo altre realtà d’impresa non molisane. Il cartellone del Teatro Savoia di Campobasso – argomentata Sabelli – quest’anno ha previsto 8 spettacoli. Ebbene, più della metà di questi sono prodotti dal Teatro Quirino di Roma. Praticamente – il j’accuse pubblico – la Fondazione Molise Cultura è il bancomat di questa realtà extra regionale, mentre noi invece siamo discriminati e ignorati da 15 anni”.

Ricordiamo infatti che TeatriMolisani, cooperativa sociale proprietaria e gestore esclusivo delle attività del Teatro del Loto, è riconosciuta dal MiC dal 2015 e d’allora sostenuta dal FUS, come Impresa di Produzione d’Innovazione. Ad oggi, in Molise, è ancora l’unico organismo teatrale riconosciuto. Il Libero Opificio Teatrale Occidentale (questo l’acronimo di Loto) che si trova in piazza Spensieri a Ferrazzano – il cui immobile è stato acquisito da TeatriMolisani nel 2019 diventandone esclusivo proprietario dell’immobile di cui fino ad allora (e dal 2007) si era avuta la sola gestione – ha conquistato il terzo posto in Italia nel concorso Art Bonus 2021.  (rm)

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