Tra disillusione e garanzie

Raffica di interinali lasciati a casa e delusi. Amazon precisa: “560 assunti, in 3 anni saranno mille”

Molti dei primi assunti con contratti a tempo determinato non sono stati confermati ma l'azienda, alla quale sono stati chiarimenti e numeri, ribadisce: "Obiettivo 1000 lavoratori a tempo indeterminato in tre anni"

Decine e decine di lavoratori interinali lasciati a casa alla scadenza del contratto, il boom di assunzioni dei primi mesi velocemente affievolito. Dopo l’entusiasmo iniziale, è questa l’atmosfera che regna attorno al polo Amazon di San Salvo dove lavorano tanti molisani.

I primi mesi erano stati quelli della speranza che Amazon potesse fare quello che in passato era riuscito a grandi gruppi industriali del territorio: diventare il punto di riferimento occupazionale di una nuova generazione.

Ma le notizie di queste settimane, con tantissimi lavoratori che si sono visti comunicare la fine del rapporto di lavoro, segna un po’ la fine dell’illusione. I tempi sono notevolmente cambiati e il colosso dell’e-commerce segue logiche aziendali ben differenti di quelle di un tempo.

Bisogna precisare che la stragrande maggioranza degli assunti nei primi mesi, dall’apertura ad agosto al picco di assunzioni prenatalizie avvenuto attorno al mese di ottobre, era legata a contratti con due diverse agenzie interinali, vale a dire la Randstad e la Gi Group. Al momento pochi di questi contratti sono stati trasformati in accordi a tempo indeterminato con Amazon.

“Dopo soli sei mesi di attività, man mano che i contratti arrivano a termine, non vengono più rinnovati, senza dire nemmeno una parola al riguardo, l’agenzia si limita a chiamare i propri dipendenti dicendogli che devono restituire il badge – testimonia uno di loro -. L’amarezza delle persone che hanno contribuito a far partire una così bella opportunità per la nostra disastrosa situazione lavorativa è davvero tanta”.

La conferma arriva anche da altri lavoratori, preoccupati per quello che sarà il loro futuro. “Il mio reparto è decimato e ho perso molti colleghi validi. La spiegazione che dà l’azienda è che adesso c’è meno lavoro ed è vero, ma è pure fisiologico adesso, passato il Natale. Comunque si lavora sempre a ritmo sostenuto. Secondo me stanno facendo una selezione strettissima”.

“Come tante attività con andamento dei volumi variabile – spiegano i vertici dello stabilimento di San Salvo -, facciamo ricorso a contratti di lavoro temporanei per supportarci quando registriamo incrementi del numero di ordini dei clienti”.

L’azienda però, alla quale abbiamo chiesto un chiarimento, fornisce numeri ufficiali che sono in linea con quanto promesso a suo tempo. “Ad oggi nel nostro centro di distribuzione di San Salvo sono presenti 560 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, con la previsione di raggiungere i 1000 occupati nei tre anni dall’apertura che è avvenuta solo circa 8 mesi fa”.

amazon stabilimento san salvo

Il punto, secondo ex lavoratori, è che non si capisce con quali logiche vengano fatte le selezioni, dato che al momento dell’assunzione non viene richiesta alcuna competenza specifica di settore.

Alcune testimonianze sono state espresse anche via social. “Per circa tre mesi non ho avuto il piacere di conoscere nessun processo interno di rilievo ma, nonostante l’età (e l’esperienza nell’ambito), ho fatto le mansioni più pesanti, già più volte evidenziato in corso di contratto.

Nel reparto in cui è stato scelto di inserirmi mi hanno fatto sentire un pesce fuor d’acqua (forse per l’età o altro) e alle volte persino mortificato per l’evidenza, da parte dei leader, di non sapere cosa farmi fare, una risorsa inutile praticamente, avendo scelto di non farmi fare nessuna scuola e quindi dovendo fare sempre le stesse mansioni più faticose”. Molti dipendenti confidano di sentirsi spesso davanti a “logiche difficili da comprendere e sicuramente diverse da tutte le altre aziende”.

L’azienda in una nota ufficiale spiega così le scelte: “I lavoratori con contratti a tempo determinato ricevono il medesimo salario dei lavoratori a tempo indeterminato inquadrati allo stesso livello. Siamo impegnati ad offrire ai dipendenti la continuità lavorativa all’interno dell’azienda offrendo contratti a tempo indeterminato quando ricorrono i presupposti necessari. Un rapporto aperto e franco è alla base della nostra cultura: ogni giorno ci sono momenti di dialogo con i colleghi che lavorano all’interno dei nostri centri, ascoltiamo le loro richieste, opinioni e suggerimenti, spesso le loro idee diventano parte integrante del processo.

Quando procediamo con conversioni a tempo indeterminato, la scelta che ci troviamo a operare si basa su molteplici aree, che includono criteri come l’attenzione alle tematiche di sicurezza, il contributo attivo al miglioramento dei processi, la capacità e la volontà della persona di integrarsi nei team”.

In altre parti del mondo Amazon ha iniziato una massiccia operazione di licenziamenti e questo fa temere anche che le cifre iniziali sui posti di lavoro possano essere ridimensionate. Ma l’azienda smentisce: “In tre anni – ribadisce una nota inviata dall’ufficio stampa – saranno assunte mille persone”. 

 

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