Il sindaco di Campodipietra Peppe Notartomaso ha già dato la sua adesione: ci sarà alla manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull’autonomia differenziata proposto da ministro leghista Roberto Calderoli e approvato in Consiglio dei Ministri qualche giorno fa. “E’ una riforma pericolosissima, non vorrei che si commetta lo stesso errore compiuto con la riforma del Titolo V della Costituzione. L’autonomia differenziata dividerà l’Italia, è una sciagura che va evitata”, sottolinea Notartomaso a Primonumero. “Il Sud aspetta il ristoro dopo essere stato depredato dai piemontesi all’indomani dell’unità d’Italia”, aggiunge il primo cittadino di Campodipietra.
Notartomaso ha aderito all’Associazione dei Sindaci del Sud Italia Assi- Recovery Sud. Con lui il sindaco di Guardiaregia Fabio Iuliano e Rosario de Matteis, sindaco di San Giuliano del Sannio.
E cercherà di partecipare alla mobilitazione del prossimo 17 marzo anche il primo cittadino di Capracotta, Candido Paglione, uno dei primi amministratori molisani ad alzare la voce contro l’autonomia differenziata. “Farò di tutto per esserci”, spiega. Pochissimi gli esponenti della politica regionale che invece hanno fatto finora sentire la loro voce: tra questi il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Micaela Fanelli e il movimento Molise Domani.
La manifestazione di protesta contro il ddl Calderoli si svolgerà il 17 marzo, in occasione del 162esimo anniversario dell’Unità d’Italia. E’ stata scelta dunque una data simbolica per la giornata di mobilitazione che dovrebbe svolgersi a Napoli, ma non è escluso che venga spostata a Teano, luogo simbolo dell’Unità d’Italia. Nella cittadina in provincia di Caserta Giuseppe Garibaldi incontrò il re Vittorio Emanuele II per consegnargli simbolicamente il Regno delle Due Sicilie da lui appena conquistato. Era il 26 ottobre del 1860.
Secondo l’associazione dei sindaci del Sud quella di Calderoli è “una riforma che potrà solo peggiorare le diseguaglianze che condannano da decenni il nostro Sud, e riteniamo che sia il superamento di questi divari, e non l’autonomia differenziata, la vera priorità che il governo debba affrontare in questo momento”.
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