Il progetto arriva in parlamento

Un ponte sul fiume Volturno: “A rischio habitat e specie”. Interrogazione di Bonelli (Verdi) al ministero dell’Ambiente

Il capogruppo dei Verdi ha presentato una interrogazione ai ministeri di Ambiente e Cultura dopo le segnalazioni al partito del Comitato e delle associazioni ambientaliste sul progetto di realizzazione di un ponte tra le sponde del Volturno presentato dal Consorzio di Bonifica di Venafro

Il progetto del ponte tra le due sponde del Volturno preoccupa. Dopo la nascita del comitato a difesa del fiume e le rimostranze delle associazioni ambientaliste, c’è anche il coinvolgimento del capogruppo del Verdi alla Camera,  Angelo Bonelli il quale ha presentato una interrogazione a risposta scritta ai ministeri di Ambiente e Cultura.

L’iniziativa è stata avviata dal Consorzio di bonifica di Venafro e prevede opere lungo il corso del Volturno in località Pietra Bianca. E’ stato il coordinatore regionale dei Verdi Molise, Bartolomeo Terzano a rivolgersi al presidente del partito politico evidenziando i rischi ambientali, naturalistici e per l’agricoltura di questo progetto.

“Secondo quanto risulta dagli atti – questo scrive Terzano – il progetto prevede una serie di opere, tra cui un ponte tra le due sponde del fiume ed altri interventi, che rappresenterebbero una cementificazione che comprometterebbe non solo quel tratto di fiume ma l’equilibrio dell’intero corso d’acqua ed una delle aree fluviali più belle del Mezzogiorno. La vicenda, caratterizzata da aspetti di natura giuridica e amministrativa oggetto di richiesta formale di chiarimento da parte del Comitato sul piano della legittimità degli atti, presenta notevoli criticità anche e soprattutto sul piano ambientale, naturalistico e paesaggistico”.

Ed è proprio su questi ultimi che l’onorevole Bonelli ha interrogato i ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Bonelli evidenzia che l’area oggetto dell’intervento ricade in parte nella Zona di Protezione Speciale (ZPS – IT8010027) denominata Fiumi Volturno e Calore Beneventano e nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) presente nel Medio Volturno, per la conservazione della lontra europea (Lutra lutra), entrambi siti della Rete Natura 2000, e quindi il progetto di eventuali nuove infrastrutture deve essere soggetto alla procedura e relativo parere di Valutazione d’Incidenza, ricompresa nell’ambito della procedura di Valutazione Impatto Ambientale ai sensi del D.P.R. 357/1997 art.5 comma 4. Inoltre il capogruppo dei Verdi fa presente altri due elementi: la localizzazione delle nuove infrastrutture previste risulterebbe in contrasto con il Piano Stralcio di Tutela Ambientale dell’ex Autorità di Bacino dei fiumi Liri- Garigliano e Volturno, recepito all’interno del sistema di pianificazione dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale che prevede il Progetto Conservazione Zone Umide – Area Pilota Le Mortine, adottato ai sensi del comma 1, dell’articolo 18 della legge 18 maggio 1989, n.183 e successivamente approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 aprile 2006, GU serie generale n.245 del 20 ottobre 2006; la zonizzazione del suddetto Progetto di Conservazione rimanda a specifiche discipline d’uso e divieti volte a tutelare e conservare le zone di alveo di magra o delle relative pertinenze, coincidenti in buona parte con i sistemi naturali o semi-naturali, soggetti a notevole pressione o minaccia antropica. Pertanto Bonelli chiede se i Ministri interrogati risultano a conoscenza dei fatti e quali iniziative intendono assumere affinché siano adeguatamente valutati tutti gli impatti su habitat e specie della rete Natura 2000, fortemente minacciati dall’eventuale realizzazione degli interventi oggetto del protocollo d’intesa su iniziativa del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro (IS), e sia garantito il rigoroso rispetto delle norme di tutela sui beni e le aree sottoposte a vincolo paesistico ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)”.

Bartolomeo Terzano

In attesa di una risposta dei ministeri Bartolomeo Terzano ha già dichiarato la ferma intenzione ad andare avanti in questa battaglia “a difesa, ancora una volta, di un territorio già particolarmente martoriato e maltrattato sul piano ambientale”.

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