Fenomeno spare

Le memorie del principe Harry fenomeno editoriale in Molise. Dalle librerie ammettono: “Copie finite in poco tempo”

Piccola indagine di mercato e di costume sul fenomeno del momento. "Curiosità per le vite dei personaggi famosi, apprezzamento per l'ottima penna del ghost writer, ma soprattutto la necessità di 'stare sul pezzo' tra i motivi del successo editoriale di Spare". Eppure i librai non lo consiglierebbero e parlano delle memorie del duca di Sussex come di una "operazione mediatica di proporzioni mastodontiche studiata in maniera meticolosa"

È il caso editoriale del momento. Difficilmente nel 2023 ci sarà un altro libro come Spare – Il minore in grado di far parlare così di sé.

Il 10 gennaio è uscito in contemporanea mondiale l’attesissimo memoir del principe Harry entrato subito nelle classifiche dei guinnes dei primati come il testo di saggistica più venduto al mondo.

In Italia è stata la Mondadori ad aggiudicarsi le controverse memorie del duca di Sussex e le vendite, come era ampiamente prevedibile, stanno letteralmente volando. I dati completi non ci sono ancora perché il libro è uscito una settimana fa, ma è già in testa a tutte le classifiche di vendita delle principali catene online come Amazon, Ibs, Feltrinelli eccetera. La prima tiratura è stata di 150 mila copie, una seconda da 100 mila è già in programma.

Insomma, c’è una richiesta enorme per quello che è un fenomeno universale e chiacchieratissimo. “Non ricordo nulla del genere dai tempi di Cinquanta sfumature di grigio. Nei primi due giorni abbiamo esaurito tutte le copie in negozio e hanno già programmato la ristampa”. Una dipendente di una libreria di Campobasso non ha dubbi: “È assolutamente il caso editoriale dell’anno!”.

Ma chi è che compra Spare? Perché un lettore molisano dovrebbe sviluppare una curiosità così grande per il membro considerato da sempre l’outsider della famiglia reale d’Inghilterra?

“I clienti che comprano Spare si dividono in tre categorie: la prima sono lettori curiosi di sapere della vita degli altri e se questi sono principi o cantanti o calciatori poco importa, che i grandi abbiano gli stessi problemi nostri li avvicina a noi mostrandoceli meno irraggiungibili. La seconda categoria, che è quella più di nicchia, sceglie questo libro per l’ottima penna con cui è stato scritto. Ovviamente l’autore non è il principe Harry ma il ghost writer e premio Pulitzer J.R. Moehringer, che ricordiamo ha scritto con la stessa maestria anche le gesta di Agassi con il libro Open. La terza categoria è il cliente che deve stare sul pezzo e compra le novità, non è detto che le legga però, ma diventa uno status symbol con la foto del libro sul comodino”.

E a parere dell’esperta venditrice sembra essere proprio l’ultima categoria quella più diffusa. Al punto da spingere persone che in libreria non ci erano mai entrate solamente per accaparrarsi una copia di Spare.

Ne parla con minore trasporto Giuseppe della Risguardi, libreria alternativa al centro della città che ha voluto comunque accontentare le richieste di una fetta della loro clientela “che è estremamente eterogenea”. Insomma, qualche copia, anche se forse un po’ a malincuore, si trova anche nel punto vendita di via Veneto.

Sulla popolarità di Spare Giuseppe dice che di discorsi da fare in merito ce ne sarebbero tanti. “La forte eco mediatica attorno al libro e al personaggio, il grande investimento di svariati milioni di sterline profuso dall’editore (il quale ad oggi non sa se riuscirà a rientrare dello stesso). Inoltre bisogna considerare che il ghost writer è J.R. Moehringer (giornalista premio Pulitzer, coautore di Open di Agassi), il che ha dato ancora più risonanza alla cosa. Tirando le fila di quanto scritto, più di una ventata di esterofilia, giustificherei il tutto come un’operazione mediatica di proporzioni mastodontiche studiata in maniera meticolosa. Detto questo, per quanto ami Moehringer, non è un libro che consiglierei”.

Ha sintetizzato con pochissime righe sulla sua bacheca facebook la delusione per il fenomeno Spare un noto venditore di libri termolese: “La tristezza di un libraio che vende dieci copie in un giorno della biografia di un principe astioso e due copie in un mese della biografia di Philip Roth”.

 

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