Il provvedimento

Troppi pregiudicati tra i clienti: il Questore chiude altro bar di Campobasso

Il provvedimento, che punta a tutelare l'ordine pubblico e impedire situazioni di pericolosità sociale, è stato notificato lo scorso 3 dicembre alla titolare dell'esercizio commerciale. Il locale sarà chiuso per sette giorni, licenza sospesa

C’erano troppi pregiudicati tra i clienti del bar di Campobasso che il questore ha deciso di chiudere due giorni fa (3 dicembre) “per motivi di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini”, ma anche per “impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale”. Queste le motivazioni alla base del provvedimento notificato alla titolare dell’esercizio commerciale dal personale della Squadra Amministrativa della Questura del capoluogo: le serrande del locale dovranno rimanere abbassate per sette giorni. In più il questore ha sospeso la relativa licenza.

“Tale provvedimento si è reso necessario a seguito dei controlli della Squadra Amministrativa della Questura che, in più circostanze ha riscontrato la presenza di numerosi pregiudicati tra gli avventori del locale con precedenti di polizia e condanne per vari reati”, spiegano ancora dagli uffici di via Tiberio.

L’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza stabilisce che il Questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata.

Si tratta di un potere discrezionale oggettivo – spiegano sempre dalla Questura – che valuta non solo la pericolosità effettivamente riscontrata, bensì anche elementi solo potenzialmente idonei a far concludere la pericolosità per la collettività, per l’ordine pubblico ed il buon costume assumendo, quindi, una funzione preventiva finalizzata ad evitare situazioni di pericolo.

Inoltre l’art. 100 del T.U.L.P.S. non ha riguardo alla possibilità più o meno effettiva per il titolare di un pubblico esercizio di conoscere la pericolosità dei clienti o i loro precedenti penali ovvero di impedire agli stessi di soffermarsi presso il proprio locale, bensì alla obiettiva esigenza di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, indipendentemente da ogni responsabilità dell’esercente in quanto, nella ratio legis, ciò che rileva è l’effetto dissuasivo sui soggetti indesiderati i quali, da un lato, sono privati, per qualche tempo, di un luogo di abituale aggregazione, dall’altro, sono resi avvertiti della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle Autorità preposte.

 

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