Emergenza a rischio

Associazioni 118 Molise annunciano stop delle ambulanze. Non ci sono volontari e fioccano pure le multe: “Ignorati da anni, servizio è insostenibile”

Le 16 realtà che gestiscono di fatto il servizio di trasporto nelle emergenze in Molise hanno scritto al Prefetto per dire che dal 14 dicembre si fermeranno. Diverse le ragioni, ma la principale è la mancata stabilizzazione almeno del 30% dei volontari che ormai mancano ovunque

Il 118 in regione rischia di saltare. Le ambulanze che effettuano il servizio di trasporto per il 118 Molise potrebbero fermarsi a partire dal 14 dicembre. Questo quanto riportato nella mail inviata con posta elettronica certificata al Prefetto di Campobasso, con una lettera firmata da tutte le associazioni 118 del territorio (grazie a loro viene garantito questo servizio fondamentale, ndr). “Non riusciamo più a garantire il servizio, questa è la verità” dicono i responsabili delle associazioni interpellati da Primonumero.

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È l’ennesima tegola per il servizio sanitario regionale, e non si può dire che non fosse una ‘tragedia annunciata’. Ricorderete la manifestazione di protesta di ottobre 2021 a cui seguì un vertice con il Governatore-Commissario in seguito al quale si arrivò a un accordo di massima.

 

Ma ora ai problemi vecchi (mai risolti, come quello della mancanza di medici) se ne sono aggiunti di nuovi. La difficoltà numero uno è la carenza di volontari che, non avendo alcun tipo di rapporto contrattuale con Asrem, sovente danno forfait all’ultimo momento, e così di fatto non si riesce a garantire la turnazione in modo sistematico. Molti volontari infatti svolgono altri lavori e in alcuni casi – come accaduto di recente a Termoli – sono stati assunti presso nuove realtà occupazionali come Amazon e di conseguenza non possono più dedicarsi al volontariato per mancanza di tempo. Il risultato di ciò è presto detto: non si riescono più ad incastrare e coprire i turni dell’intera settimana e si va avanti in un regime di precarietà che non consente l’erogazione del servizio. “Non la consente con questo tipo di organizzazione, perché sono anni che chiediamo risposte alla Regione e alla Asrem – dicono i responsabili delle associazioni – ma a oggi non esiste una soluzione, siamo stati ignorati”.

Solo qualche settimana fa c’è stato un incontro coi vertici sanitari Asrem – i direttori rispettivamente generale, amministrativo e sanitario Florenzano, Lastoria e Gollo – che si è concluso con la garanzia di interloquire con la struttura commissariale e risolvere, almeno in parte, la problematica. Ma nei fatti non è accaduto nulla.

Qualcosa in realtà è accaduto. L’Ispettorato del lavoro ha comminato una serie di multe per svariate migliaia di euro a diverse associazioni del settore. Motivo della contestazione sarebbe la qualifica di volontario. In pratica la continuità lavorativa di autisti e personale volontario rientrerebbe piuttosto in una dinamica di ‘lavoro dipendente’. E proprio su questa base di lavoro dipendente anche l’INPS ha chiesto alle associazioni i contributi non versati negli anni pregressi, e ora la previdenza reclama somme che arrivano a 400mila euro per singola associazione. Una mazzata vera e propria.

Una situazione insostenibile per le associazioni del Set 118. “Hanno colpito l’anello più debole – lamentano i responsabili – anche se noi dal 2018, quando c’è stata la riforma del Terzo Settore, siamo molto scrupolosi nel redarre le schede interne dove si giustifica per ogni singolo volontario la somma che viene percepita”. Somma che è stata tagliata, peraltro, passando da 51 euro a 31 (all’inizio doveva essere 22 euro ma poi si arrivò a questo accordo-compromesso).

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Eppure la norma nazionale dà la possibilità di stabilizzare, quindi di assumere, almeno il 30% del personale operativo nelle associazioni che erogano – di fatto – il servizio del 118 ma in Molise, a differenza di quanto accaduto in altre regioni come in Puglia, ciò non è avvenuto “e noi non riusciamo più a garantire un minimo personale per svolgere un servizio di prima necessità. Siamo stati responsabili e da tanti anni aspettiamo, ma ora la situazione è insostenibile”.

Dalle proteste di poco più di un anno fa insomma nulla è cambiato, anzi le cose sono peggiorate. E lo stop a partire da metà dicembre è qualcosa che va assolutamente scongiurato.

Tra le associazioni che hanno sottoscritto la lettera al prefetto nella quale annunciano che le ambulanze si dovranno fermare a partire dal 14 dicembre figurano: Molise Emergenza, Misericordia, Croce Azzurra, Croce Padre Pio, Vita attiva, Croce San Gerardo, Cvas Castellino. In totale sono 16 le postazioni in Molise ed operano coprendo buona parte del territorio regionale.

Le difficoltà del 118 vanno a sommarsi ai problemi – anche questi annosi – dei reparti di emergenza/urgenza degli ospedali molisani. Proprio ieri il ministro della Salute, a Campobasso per i 40 anni dell’Unimol, ha ribadito come la carenza di personale medico e sanitario sia un problema rilevante soprattutto per l’emergenza-urgenza del pronto soccorso. “Per questo – ha detto – occorre sostenere e rendere più attrattivo l’impegno professionale in questo settore, perché il lavoro del pronto soccorso è usurante e stressante. Penso a incentivi economici e riconoscimenti di carriera, tenendo presente che il livello retributivo dei medici italiani di Pronto Soccorso è il più basso d’Europa”.

Ma a quanto pare non è questo l’unico problema. In Molise sta esplodendo questa ulteriore ‘bomba’ che riguarda i soccorritori delle ambulanze del 118. Così il rischio ‘disastro’ dell’intera rete dell’emergenza è molto più che concreto.

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