Il dibattito

Il cibo sintetico divide, anche il Molise. Legambiente favorevole, Coldiretti contraria. Voi che ne pensate?sondaggio

L'associazione di categoria vede la novità come la morte di allevamenti e coltivazioni, gli ambientalisti guardano ai vantaggi per il pianeta

Il cibo sintetico segnerà la fine del buon cibo all’italiana e insieme di tanti piccoli e grandi coltivatori e allevatori o sarà un’arma decisiva contro la crisi ambientale e quella alimentare dovuta all’aumento della popolazione mondiale?

Il dibattito si è appena aperto e come in tutte le cose – almeno in Italia – già si sono formati due schieramenti: da una parte i favorevoli, dall’altra i contrari. Spesso però si va poco a fondo della questione.

Il cibo sintetico – carne, latte, uova o altri prodotti che siano – sono sostanzialmente alimenti creati in laboratorio, molto spesso da fibre degli stessi animali (nel caso della carne) o anche grazie alla lavorazione dei lieviti.

Rappresentano un’alternativa – o forse è meglio dire rappresenteranno visto che molti prodotti sono ancora in fase di sperimentazione – all’utilizzo di cibi di derivazione animale.

Ed ecco che da una parte c’è chi dice “vade retro” in nome di una genuinità che tuttavia è sempre più presunta che reale del cibo che troviamo tutti i giorni al supermercato. Dall’altra parte chi invece la vede come un possibile punto di svolta per evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali ed animali sul Pianeta, sebbene non siano ancora chiari i rischi in tema di salute e sicurezza nonché l’inquadramento normativo.

Chi ha detto subito No è Coldiretti che ha lanciato una petizione in Molise. “L’iniziativa vuole contrastare il pericolo, reale, che in poco tempo arrivi sulle tavole degli italiani cibo sintetico, ovvero prodotto in laboratorio, rendendo di fatto inutile il lavoro dei nostri agricoltori e allevatori che da millenni forniscono ai cittadini cibi sani e genuini, ottenuti nel rispetto della natura e delle norme che tutelano il benessere animale” scrive l’associazione di categoria.

Chi invece ha mostrato una certa apertura è Legambiente Molise, tramite Angelo Sanzò, Presidente del Comitato Scientifico, che in un recente contributo indirizzato a Primonumero.it, ha definito i cibi sintetici un possibile contrasto alla crisi ambientale e alimentare. L’immissione in atmosfera d’ingenti volumi dei pericolosi gas serra, provenienti, soprattutto, dalle attività agricole, a cominciare dagli allevamenti intensivi è, con ogni evidenza, l’esempio di maggior rilievo, ancorché determinante, di quanto le attività umane possano rivelarsi responsabili delle negative conseguenze che possono ripercuotersi sugli equilibri consolidatisi in natura, nel tempo, sul nostro pianeta.

I prodotti alternativi evidenziati fanno riferimento proprio al cibo sintetico, costituito perlopiù da carne prodotta in laboratorio, già disponibile e del quale è molto probabile se ne farà sempre più uso in futuro”.

Da parte del ricercatore di Legambiente anche un’indicazione che potrebbe mettere d’accordo tutti. “La nostra dieta mediterranea, patrimonio Unesco, facendo uso di poca carne, di molti cereali e legumi, uniti a verdura e frutta di stagione, è la perfetta sintesi della sostenibilità alimentare e dunque vantaggiosa, sia per la nostra salute che per quella dell’ambiente”.

Sondaggio

Cibo sintetico: che ne pensi?

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