Pochi medici nei reparti della emergenza, con una situazione che registra profili drammatici a Isernia, al Veneziale, dove nei giorni scorsi i carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazione) hanno avviato le ispezioni con l’obiettivo di verificare la legittimità dei turni. Ma il nosocomio pentro non è l’unico a soffrire di carenza di camici bianchi, e il Nas allarga il giro di controlli anche al Cardarelli di Campobasso e al San Timoteo d Termoli.
Turni massacranti, prolungati in taluni casi fino a 16 ore consecutive, ricorso a dottori di altri reparti per fronteggiare il problema e assicurare la cura ai pazienti: sono questi i principali motivi oggetto dei controlli mirati, innescati anche da precise segnalazioni partite dallo stesso personale in servizio, che fa i conti con ritmi di lavoro insostenibili. Una situazione accentuata dall’assenza pressoché totale di rimpiazzi, in considerazione del fatto che – come abbiamo raccontato qualche giorno fa – quella del medico dell’emergenza è una figura introvabile. Dei 24 posti messi a bando dall’azienda sanitaria regionale del Molise non uno è stato coperto perchè nessuno si è presentato.
Intanto oggi pomeriggio a Isernia è stata organizzata, da Emilio Izzo, una protesta per esprimere vicinanza a Giovanni Vigliardi, primario di chirurgia sostituito da un docente dell’università del Molise nell’ambito di un accordo tra la Regione e l’Università. Una scelta contestata anche dal primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Veneziale Lucio Pastore che aveva dichiarato: “Un medico è stato rimosso senza essere interpellato, sostituito come un burattino. Queste azioni non vengono mai fatte nei confronti di chi ha forti protezioni politico clientelari”.
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