Campobasso

‘Una ciocca per tutte le donne dell’Iran’, la solidarietà a chi protesta contro il regime arriva all’Unimol

Dal 24 al 30 novembre al Polo Bibliotecario-Museale dell’Unimol di Campobasso sarà allestita una teca per consentire a chiunque di offrire un gesto di solidarietà depositando una ciocca di capelli o con una breve riflessione

Una ciocca di capelli come solidarietà verso un popolo che si ribella. L’Università degli Studi del Molise aderisce all’iniziativa «Una ciocca per tutte le donne dell’Iran», promossa dall’Amministrazione Comunale di Campobasso in tutti i musei cittadini “in segno di vicinanza alle donne e agli uomini che in Iran, anche in questo momento, stanno lottando per i diritti e le libertà negate”.

La solidarietà che si sta diffondendo in tutto il mondo è legata alla vicenda di Masha Amini, una ragazza iraniana di 22 anni che il 13 settembre scorso è stata arrestata con l’accusa di aver indossato male il velo, poi percossa e in seguito uccisa dalla polizia morale.

La sua storia ha scatenato un’ondata di proteste crescenti contro il regime islamico iraniano e l’assenza di libertà nel Paese. In tutto il mondo sono nati movimenti di solidarietà e iniziative come il taglio di una ciocca di capelli. Molte personalità politiche e del mondo dello spettacolo hanno già aderito.

ciocca capelli

Ora l’iniziativa tocca anche l’università molisana. Dal 24 al 30 novembre, dalle 10 alle 12 al Polo Bibliotecario-Museale dell’Unimol (ingresso Biblioteca di Ateneo, Viale Manzoni, Campobasso) sarà allestita una teca per consentire a chiunque di offrire un gesto di solidarietà depositando una ciocca di capelli e/o lasciando sulle pagine di un quaderno un pensiero o una breve riflessione.

Un gesto piccolo, simbolico; ma grande nel manifestare il deciso dissenso nei confronti di ogni violenza. L’iniziativa è a cura del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) assieme al Sistema Museale Unimol. Le ciocche raccolte – fa sapere l’Unimol – saranno poi consegnate all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran”.

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